Greta Thunberg de noialtri? Non la ritengo un’offesa

9 Febbraio 2020
Ambiente

Ieri mi hanno dato della “Greta Thunberg de noialtri”.

Lo han fatto perché in questi anni ho contestato Hit Show, fiera che ha luogo nella mia provincia e promuove l’uso delle armi da difesa, paramilitari, sportive e da caccia.

Sono fiera d’essere una giovane donna impegnata nella difesa ambientale e nel contrasto della violenza. E la violenza c’entra eccome con le armi.

 

È emerso ieri al Convegno sulle Violenze Familiari: l’illegittima offesa a cui sono esposte troppe donne, troppi figli in primis.

Da quando sono nata, nel 1990, al 2018:

  • gli Omicidi sono notevolmente diminuiti (da 1695 a 352)
  • ma gli Omicidi in Famiglia e con Donne come vittima sono aumentati enormemente ➡️ oggi sono la maggioranza, dal 27 al 50%!

E indovinate quale arma viene utilizzata prevalentemente in questi casi? Le Armi da Fuoco. E non venitemi a ripetere il vergognoso ritornello “tanto l’avrebbe uccisa comunque“. Verrete smentiti dai dati, oltre che apparire cinici.

 

Con pistole o fucili, il numero delle vittime facilmente aumenta. Un esempio? Stragi familiari: dal 2000 al 2018 sono avvenute per il 61% da persone armate con Armi da fuoco.

Per questo combatterò sempre coloro che vogliono far passare l’idea che possedere un’arma sia la normalità.

 

Il Porto d’Armi non è nemmeno cautelativo, lo raccontano molte famiglie che han perso propri Cari a causa di persone che detenevano armi anche legalmente:

  • Nessun controllo tossicologico
  • Nessun confronto tra sistema sanitario e questure
  • Durata di 5 anni senza verifiche sul mantenimento delle condizioni psichiche, sanitarie e personali.

 

Penso a Gabriella e alla sua dolorosissima esperienza, da cui nasce l’associazione Ognivolta.

Penso agli uomini e alle donne che hanno perso la vita, in primis a Tanjia uccisa nella mia Città, Lonigo, lo scorso anno.

Penso alle donne che a Vicenza, in Veneto, in Italia vivono nella paura perché “il mio partner ha una pistola e mi minaccia”.

Grazie a Opal, Rete Italiana Disarmo e a tutte le associazioni ed i sindacati che sono impegnati nel contrasto alla violenza.

CONDIVIDI:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *