Imposizione della bandiera veneta – E’ questa la priorità per il Veneto?
«Possono il comune di Padova o di Venezia imporre alle sedi regionali il proprio gonfalone?», chiede il consigliere Piero Ruzzante alla commissione affari istituzionali, oggi riunita per discutere della proposta di modifica alla legge regionale 20 maggio 1975, n. 56 “Bandiera, gonfalone, fascia e stemma della Regione”.
Ovviamente no, nessun comune può ordinare alla Regione di esporre il gonfalone all’esterno delle proprie sedi. Allo stesso modo, la Regione non può imporre allo Stato il gonfalone regionale.
Non solo lo suggerisce il buonsenso, ma l’ha anche stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 183 del 4 ottobre 2018 relativa alla norma precedentemente approvata: “L’unità e l’indivisibilità della Repubblica, tratti che qualificano lo Stato-soggetto espressivo della comunità nazionale, comportano che le Regioni non possano avanzare la pretesa di affiancare imperativamente alla bandiera della Repubblica i vessilli delle autonomie locali in tutte le ipotesi in cui il simbolo stesso sia chiamato a palesare il carattere “nazionale” dell’attività svolta da determinati organismi, enti o uffici”.
All’epoca dell’approvazione di quella legge, la n. 28 del 5 settembre 2017 che introduceva l’obbligo di esposizione della bandiera della Regione all’esterno degli edifici statali, il consigliere Piero Ruzzante aveva inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una segnalazione rispetto ai profili di illegittimità costituzionale contenuti nella norma.
Il governo aveva poi deciso di impugnare, da cui la sentenza della Corte.
Cosa è cambiato rispetto al parere della Consulta? Nulla.
Eppure la Giunta Zaia non trova niente di meglio da fare che riproporre la stessa solfa. Una minestra riscaldata, devono rendersene conto anche i leghisti visto che oggi in commissione non c’era nessun assessore a presentarla, sebbene si tratti di una proposta di legge della Giunta!
Evidentemente non ci credono neanche loro e serve solo da campagna elettorale.
Del resto, qualcuno può veramente credere che questa proposta di legge rientri tra le priorità del Veneto per l’anno 2020?
L’annata che si è appena conclusa non solo ha visto molte gravi denunce, da parte di cittadini vittime di ingiustizie sociali e ambientali, rimaste inascoltate, ma è anche l’anno in cui il capoluogo regionale è stato sommerso dall’acqua alta oltre i 110 cm per ben 26 volte.
Si pensi a questo per il Veneto del 2020! Caso vuole che il provvedimento discusso oggi sia stato approvato dalla Giunta proprio il 12 novembre scorso, il giorno dell’acqua granda…
(Dal comunicato congiunto con i consiglieri partecipanti al Coordinamento Veneto2020, Piero Ruzzante -LeU- e Patrizia Bartelle -IiC-)
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