#BilancioVeneto2016 - ISTRUZIONE, FAMIGLIA, PFAS, AGRICOLTURA, CULTURA
Questo è il primo bilancio regionale a cui, come molti colleghi, mi approccio. In questo post vi parlo degli emendamenti che ho presentato:
1. ISTRUZIONE E SOCIALE
2. AMBIENTE, ACQUA E PFAS
3. CULTURA
4. AGRICOLTURA
Potrete leggere di alcune criticità che ho sollevato in questo Bilancio 2016 e vedere, in video, i miei interventi.
1. ISTRUZIONE E SOCIALE
Si fanno tante promesse politiche soprattutto quando si scende in campo per difendere a spada tratta i diritti della famiglia, sui giornali e sui media, ma poi in bilancio si dimenticano di garantire fondi alle scuole paritarie e agli asili nido, 11 milioni il TAGLIO di quest’anno, alle scuole pubbliche primarie e secondarie che vedono sparire altri 11 milioni per l'edilizia scolastica, le università e via discorrendo...Ho anche ricordato alla Giunta che deve ancora erogare una parte dei Buoni asilo nido addirittura del 2013. Queste sono tutte azioni per la famiglia!
Clicca sull'immagine qui sopra per vedere il mio intervento in aula sulle famiglie, asili e i tagli alle scuole e all'edilizia scolastica
Famiglie Monoparentali
Ma sono intervenuta anche in riferimento ad una buona legge finora messa in campo solo da quattro regioni, tra cui il Veneto (leggi qui alcuni dati - SmallFamilies), quella che individua misure a sostegno delle famiglie monoparentali a rischio povertà. La legge c’è ma purtroppo gli effetti non sono positivi: è mancata la comunicazione dei bandi ai cittadini interessati e quindi la regione si riprende i soldi e TAGLIA: ma se i genitori "soli" non sono a conoscenza dell’esistenza di questo fondo, come fanno ad usufruirne?
In 4 commissione abbiamo avuto il privilegio di verificarla con l’assessore Lanzarin che gentilmente ci ha delucidato sugli effetti della norma: poche le richieste.
Questo non significa però che non sia necessario questo intervento, ma palesa un limite nell’applicazione della legge! Manca un passaggio informativo, la gente non lo sa!
Alcuni dati:
La dura realtà sociale veneta di vedovi e vedove, madri o padri single, genitori separati o divorziati, che sono riconosciute come famiglie monogenitoriali, in Veneto costituiscono l’11 per cento dei nuclei familiari, circa 165 mila persone secondo gli ultimi dati disponibili, e sono composti in prevalenza da madri sole con figli minori per l’87,6 % dei casi e il restante 12,4% sono padri monoparentali. Di queste madri, la maggior parte sono vedove (52,8 per cento), separate o divorziate (39,5%) e in quota minore madri sole nubili (7,7%). I dati, inoltre, dimostrano come i nuclei monogenitoriali con una donna capofamiglia siano anche in questa regione tra i soggetti maggiormente a rischio povertà.
In Regione ci siamo chiesti perchè sono giunte pochissime richieste.
Ho fatto una piccola indagine personale, tra conoscenti del mio territorio , del padovano e del veronese, arrivando a chiedere ad circa una cinquantina di genitori “soli” se erano a conoscenza del “Bando per il sostegno delle famiglie monoparentali e dei genitori separati o divorziati in situazione di difficoltà”, perchè purtroppo nessuno lo conosceva!
Per questo motivo, penso non sia giusto tagliarne i fondi, ma più corretto rivedere i metodi di applicazione, per quelle tantissime famiglie in difficoltà, madri o padri soli con uno o più figli, che potrebbero avere un supporto per esempio per le spese mediche più urgenti. Una giusta legge dovrebbe essere anche promossa perché i cittadini ne vengano a conoscenza!
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2. AMBIENTE: ACQUA E PFAS
Abbiamo chiesto con determinazione, assieme ad alcuni colleghi di minoranza, depositando alcuni emendamenti per intervenire a favore dei Comuni colpiti dall’inquinamento delle acque con presenza di sostanze perfluoroalchiliche.
Recupero risorse da investire per i comuni colpiti dai PFAS
Primo fra tutti, quello che interviene nell'articolo della legge di stabilità che prevede la riduzione del 50% e più precisamente € 1,50 (dai 3 euro della LR40/1089) dei canoni per la vendita di acque minerali alle aziende, spesso multinazionali, che provvedono poi all'imbottigliamento e la vendita nei nostri supermercati.
Abbiamo richiesto di aumentare il canone della concessione di 10 centesimi (portando a 1,60 euro anziché 1,50 euro) al metrocubo per quanto concerne l’acqua destinata a bottiglie in plastica, e 5 centesimi al mq per bottiglie di vetro (per l’acqua imbottigliata nel vetro la tariffa è di 1 euro al metro cubo), e che il surplus, quantificato in 200.000 euro annui, vengano destinati ad un fondo per la prevenzione, la bonifica e la riduzione dell’inquinamento delle falde acquifere da cui si preleva acqua ad uso potabile.
Fondo per i comuni colpiti dai PFAS
Inoltre chiediamo la creazione di un fondo a sostegno dei Comuni nel cui territorio si trovano le fonti di acque minerali e che, quindi, vedono lo sfruttamento delle proprie risorse idriche per motivi commerciali, senza ricevere nulla in cambio, a causa di una scelta politica della Giunta Zaia.
Dalla discussione in merito a questa proposta, l’assessore Bottacin riferisce l’impegno di inserire un capitolo specifico di bilancio di € 500.0000 per ristorare i Comuni sottoposti al prelievo idrico, ma non interviene in merito alla questione inquinamento PFAS.
Allacciamento all’acquedotto di Almisano
Un altro emendamento riferito sempre al tema dell’inquinamento dai Pfas e delle falde, tra le province di Vicenza, Verona e Padova: in un ordine del giorno, votato all’unanimità, si impegnava alla giunta ad inserire in bilancio risorse per l’intervento di modifica delle fonti di approvvigionamento dell’acquedotto di Almisano di Lonigo, a Vicenza, di un progetto già esistente per collegarlo con altri acquedotti non contaminati, ma modificato qualche mese fa per destinare urgentemente i fondi ai sistemi di filtraggio. Una richiesta condivisa da tutti i consiglieri presenti, che chiede di scegliere la strada del CAMBIO DELLE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO, per aggirare il problema dell’inquinamento delle acque in una parte del territorio colpito. Ma in bilancio ne ce né traccia, e rimane una promessa! Attendiamo risposta.
Clicca sull'immagine qui sopra per vedere il mio intervento in aula sulla contaminazione dei Pfas nella nostra acqua
3. CULTURA
Come avrete appreso negli scorsi giorni, la cultura è quella più pesantemente colpita da questo Bilancio 2016 Veneto. Sono stati stanziati solo 4,9 milioni di euro, lo 0,04% del PIL Veneto, mentre la cultura e il suo grande indotto economico che muove, produce il 6,3% del PIL Veneto (5,8% quello Nazionale). I conti non tornano soprattutto se calcoliamo che ad ogni euro investito, la filiera della cultura veneta lo triplica con l’indotto economico.
Scandaloso è verificare che le leggi quadro del sistema cultura, quelle che agiscono su musei, biblioteche, teatri, artisti, musicisti, non sono nemmeno state citate nel bilancio: nostro compito far sì che invece siano finanziate nuovamente ricordando alla maggioranza che le Regioni nostre vicine di casa, non si dimenticano della cultura e, anzi, investono risorse nettamente maggiori: Lombardia 31 milioni, Emilia Romagna 34 milioni, Piemonte 26,6 milioni, Puglia 12 milioni....
Biblioteche
Quest’anno la regione ha deciso di togliere i fondi all’interbibliotecarietà, quei fondi usati per permettere il trasporto dei libri da una biblioteca all’altra. E quindi le nostre biblioteche dove andranno a prendere i soldi? O dovranno essere i Comuni stessi a farsi carico di ulteriori spese pur di salvaguardare questo prezioso baluardo culturale che, se no, dovrebbero semplicemente chiudere!
Ma il mio appello ribadisce un diritto di tutti: la biblioteca rimane l’ultimo centro di aggregazione sociale gratuito in Italia. I bambini, gli studenti e le mamme e i nostri nonni ci vanno per leggere e studiare, ma anche per socializzare e stare assieme. Questo non è solo un diritto nostro, ma anche un dovere istituzionale da tutelare e garantire!
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4. AGRICOLTURA: VENETO AGRICOLTURA
Ancora tagli, troppi tagli, all’agricoltura. Mancano fondi per la ricerca e l’innovazione: lo chiedono gli agricoltori veneti. L’agricoltura non può vivere solo di PSR!
E non può vivere nemmeno delle sole manovre ed agevolazioni nazionali, che quest’anno hanno permesso l’eliminazione dell’IMU e dell’IRAP agricola e le convenzioni del Ministro Martina con il Mipaaf, sulla riduzione dei costi alle forniture energetiche degli imprenditori agricoli.
La Regione, che dovrebbe fare ricerca e trasmissione dell’innovazione agli agricoltori, tramite la partecipata Veneto Agricoltura, non si è ricordata che il commissario denunciava necessari, solo per il solo mantenimento del personale, 12 milioni e mezzo di euro. Ovviamente il bilancio ne stanzia 11,4 milioni. Chiuderà o taglieranno i dipendenti? Non c’è dato da sapere, tanto poi sarà colpa dello stato!
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IN CONCLUSIONE
Il mio appello ai consiglieri e alla giunta, affinchè ci sia una progettualità futura per i veneti, dalla cultura alla famiglia, dal rispetto per l'ambiente alla nostra acqua, l'oro blu che non ha presso e deve essere dei cittadini!
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Rassegna Stampa del Consiglio Regionale. Clicca qui per leggere.
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