Centraline idroelettriche in Veneto - “Serve una sospensione alle autorizzazioni e applicare la Valutazione di impatto ambientale cumulativo”
Fino a quando non verrà applicata la valutazione dell’impatto cumulativo sarebbe opportuna la sospensione di ogni autorizzazione alla realizzazione di centraline idroelettriche. Questo, a tutela del territorio e dei cittadini.
La mia presa di posizione esula dall'essere contraria alle energie rinnovabili, ma il business degli incentivi non può distruggere il territorio e ogni sua futura possibilità di sviluppo. Per questo ho presentato un’interrogazione alla Giunta per far chiarezza sulle procedure regionali in materia di impatto ambientale.
La mancata valutazione dell’impatto cumulativo di più derivazioni e impianti su uno stesso bacino idrico o corso d’acqua, comporta, laddove insistano più domande su tratti consecutivi che non sono in concorrenza, che le domande vengono valutate singolarmente. Tutto ciò aggrava il rischio di ricadute peggiorative dal punto di vista ambientale e paesaggistico poiché non si tiene conto in maniera complessiva degli impatti di ampia scala, non limitati ad un singolo corso d’acqua bensì di bacino. Un esempio concreto è accaduto il 26 luglio 2017, dove il Comitato Tecnico Regionale VIA aveva all’ordine del giorno i progetti di ben 17 centrali idroelettriche da realizzarsi sul bacino del fiume Piave, i quali sono stati considerati singolarmente senza valutarne l’effetto cumulativo.
Una domanda sorge spontanea: perché intubare ogni tratto o rivolo d’acqua, quando una centralina più grande potrebbe produrre quanto 10 mini centraline? Forse la risposta ve ricercata nella corsa agli incentivi statali, il vero affare! Ma ne parlereno più avanti.
Faccio un riferimento specifico al caso di Crespadoro (Vicenza), caso più piccolo di un problema molto ben conosciuto nel Bellunese, che si stà presentando in tutte le valli venete: “Qua nel giro di pochi chilometri ci sono ben dodici centraline, una in costruzione e le altre in progettazione; è una delle zone più preziose per quanto riguarda le fonti pure di acqua sorgiva. E invece queste risorse vengono intubate per chilometri, penalizzando un intero territorio, senza che venga restituito quasi niente in termini di produzione, visto che si tratta di impianti al di sotto di un megawatt.
Insomma, pur essendo favorevole alle energie rinnovabili, credo debba essere messo un freno a progetti che hanno una bassa produzione ma un elevato impatto ambientale. C’è un evidente vulnus nella normativa veneta per quanto riguarda le valutazioni di impatto ambientale: la Regione deve intervenire applicando le norme nazionali e gli espliciti richiami approvati nello stesso Consiglio regionale, per rafforzare le procedure in materia, prevedendo espressamente la valutazione di impatto ambientale cumulativa dei progetti per l’installazione di impianti idroelettrici.
Crespadoro e i progetti delle centraline idroelettriche - La corsa agli incentivi delle rinnovabili ha visto aziende correre per progettare e sfruttare l'ambiente. 12 sono i progetti finora presentati nel piccolo comune di Crespadoro. Leggi in mio precedente comunicato.