Cristina GuardaIl Blog di Cristina Guarda

EL GONFALONE DE VENESSIA: PUO' COSTARE FINO A 1000 EURO DI MULTA

 

Ieri, in Consiglio regionale, abbiamo iniziato la discussione sulla legge riguardante il nostro Gonfalone di Venezia e le nuove regole per esporre le bandiere, poi sospesa, ma che verrà ripresa a fine agosto (leggi il PdL 108 e 126 unificati - Nuove disposizioni in materia di uso dei simboli ufficiali della Regione del Veneto - Modifiche e integrazioni alla legge regionale 20 maggio 1975, n. 56 "Gonfalone e stemma della Regione").

 

Di cosa si tratta?

Obblighi di esposizione e sanzioni in caso di non osservanza!

 

Chi riguarda?

Chiunque esporrà la bandiera italiana.
Di conseguenza non si parla dei soli enti organizzativi di varie ed eventuali manifestazioni ma anche di tutti i cittadini privati. Chi non esporrà unitamente al tricolore anche il gonfalone rischierà una multa che andrà dai 100 ai 1000 euro.

Mentre le altre prescrizioni possono essere condivisibili e/o accettabili, questa proprio non la condiviso.

 

Perché?

Perché l'esposizione di una bandiera è orgoglio, amore, Non costrizione. Perché obbligando in questa maniera il cittadino non aiuti ad avvicinarsi al senso del gonfalone del Veneto.

Un gonfalone che esprime la tradizione di pace e cultura che il Veneto vuole preservare, che apre i confini verso nuovi mondi e non li chiude.

Io sono affascinata da questa nostra bandiera. E ne sono orgogliosa tanto quanto sono affezionata alla mia bellissima bandiera italiana. Le multe devono punire qualsiasi mortificazione di questi simboli di un'identità italiana e veneta, (vilipendio bandiera italiana è reato penale). Ma non devono punire chi non espone la bandiera così come la legge prescrive.

Insomma: non possiamo pensare che alla festa del paese o degli alpini, finanziata dalla regione, fiocchino multe perché una famiglia non ha esposto il gonfalone fuori dalla finestra...

 

Cosa possiamo fare?

Per invogliarli a farlo, c’è bisogno di alleggerire il gonfalone dal messaggio scissionista, negazionista di un’appartenenza al nostro paese, così da renderlo espressione sì di un'identità bella, ma non esclusiva!
C’è ancora molta strada da fare: La politicizzazione di un simbolo come quello del leone ha creato delle fratture importanti e, invece, sento necessario ripartire facendo amare questa parte d'Italia senza paura di amare tutta l'Italia e viceversa. A prescindere dal desiderio di maggiore autonomia.

Ah, a proposito di autonomia: il progetto di legge introduce una data di festa, il 22 ottobre.
Ora lo giustificano parlando del referendum dell'autonomia del Veneto, ma all'epoca della presentazione del PdL, un anno e mezzo fa, non c'era ancora quest'occasione!
Pare si voglia creare da zero una storia identitaria dei veneti, ma dopo che hanno festeggiato in consiglio il funerale della Serenissima qualche mese fa, non capisco perché cambino idea e considerino prioritario il 22 ottobre...
Le festività nascono dalle tradizioni locali, dalle date di liberazione della patria. Non così.

Voi cosa ne pensate? scrivimi@cristinaguarda.it

 

 

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