Vicentino
PEDEMONTANA - Non si tocchino le esenzioni: i Veneti già pagano 4 volte!
Territorio
04/08/2016
Il mese scorso scrivevo le mie considerazioni in merito allo scandalo Pedemontana (LEGGI QUI: http://bit.ly/2b98HHO).
Ieri ho letto questo articolo. E lo sconcerto è stato ancora più grande: ecco qualche riflessione in più. Sarò lunga ma, forse, ne vale la pena.
La SIS, l'azienda che ha vinto l'appalto, quella che DOVREBBE FINANZIARE L'OPERA insomma, si rende "disponibile" ad aumentare il proprio investimento di 50 milioni, ma chiede alla Regione Veneto di RINUNCIARE ALLE ESENZIONI PER I RESIDENTI nel tratto attraversato dalla futura superstrada a pagamento.
Tutto ciò, perchè si vuole avere la GARANZIA di CASSA DEPOSITI E PRESTITI, cioè quell'ente che gestisce il RISPARMIO POSTALE degli ITALIANI.
Questa garanzia serve a SIS per ottenere un finanziamento da una banca estera che permetterebbe a Sis di avere i soldi per andare avanti con i cantieri. La banca estera i soldi glieli darebbe pure, ma solo a patto che nel caso la Sis non riesca a rimborsare gli 1,8 milioni di euro del finanziamento erogato, lo stesso venga saldato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
(Ok, quindi i soldi che i miei nonni mi han versato sul libretto postale, con tanti sacrifici, fin dal mio primo compleanno, verranno usati come garanzia per i traffici pedemontani?)
Il tutto per costruire un'opera di viabilità enorme, che convengo sia importantissima per il mondo dell'imprenditoria veneta da Vicenza a Treviso, ma che intanto ha sventrato mezzo Veneto, espropriando terreni ad agricoltori che da 2 anni attendono di essere pagati (manca il pagamento di 334 milioni di euro che coinvolgono circa 5 mila soggetti e pare vi sia un accordo sottoscritto il 2 agosto 2016, per concludere i pagamenti entro agosto 2017).
Inoltre è un'opera che viene costruita su tracciato di strade ad alto scorrimento già esistenti e a pedaggio libero: 1/3 dell'estensione della Pedemontana si snoda sopra il tracciato della GASPARONA che, ad esempio, fu costruita negli anni '80 con i soldi della Provincia di Vicenza e, quindi, dei cittadini vicentini!
4 VOLTE, QUINDI, NOI VENETI PAGHIAMO LA PEDEMONTANA
1) con i soldi dei contribuenti, investiti in strade che la Pedemontana ha assorbito;
2) con i futuri pedaggi, che andranno ad appesantire in particolar modo i cittadini vicentini e veneti residenti nell'area pedemontana,
3) con i soldi dei nostri risparmi postali, gestiti da Cassa Depositi e Prestiti, che faranno forse da Garanzia;
4) con il contributo dell'80% del totale dei lavori fatti che lo STATO ha già concesso per supplire alle promesse mancate di Sis, che ricordo si era impegnata in un Project Financing ma che i soldi da investire per la Pedemontana in realtà non li ha.
Quindi, fatemi capire: stiamo parlando di un project financing in cui
- se i Privati Finanziatori non hanno i soldi, la Regione risponde al loro posto (insomma, un "investimento" piuttosto sicuro, ma dove a perderci sono solo i Veneti);
- se inizialmente i costi dell'opera di 700 MILIONI di euro, ora sono lievitati a ben 2,25 MILIARDI, cioè 1 miliardo e 550 milioni di euro in più;
- se Galan, Chisso e Zaia promettevano niente pedaggi per i residenti, oggi invece si vuole farli pagare per percorrere una strada che per 1/3 è costruita sopra il tracciato di strade già esistenti e ad oggi gratuite;
- in più, come se non bastasse, la previsione di flussi di traffico fatta nel piano finanziario del 2009 non è più considerata cedibile (invece di 59.000 auto al giorno in pieno regime, si parla addirittura di sole 15.000!);
- ad oggi sono stati pagati per l'opera 445 milioni. Noi tutti dovremmo pensare che siano i soldi dei privati che si sono assunti l'impegno di finanziare l'opera. Invece ben 400 milioni sono provenienti dalle CASSE PUBBLICHE!
Di chi sono ora le responsabilità e le promesse? I Veneti dovrebbero darsi una risposta e, finalmente, agire di conseguenza.
Attendo le vostre considerazioni
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