#GuardaPensiero - Pfas. Grazie al cielo si muovono i medici.
È gratificante vedere come l'ordine dei medici convenga con ciò che da mesi richiedo alla Regione: linee guida e informazione certosina ai medici di base.
Ciò che ho ancora una volta ripetuto all'assessore anche la scorsa settimana.
Sono trascorsi 6 mesi dalla mia proposta: abbiamo bisogno di linee guida di comportamento chiare per i cittadini della zona rossa!
Serve il coraggio di spiegare a noi che da decenni siamo sottoposti all'inquinamento che i PFAS aumentano la possibilità di contrarre alcune patologie. E per questo, ragionevolmente, ogni singolo cittadino capisce che deve controllare di più la propria salute, A prescindere da quanti pfas ha nel sangue!
Quali esami e accertamenti medici ed ematologici fare, allora?
Il servizio sanitario regionale ci può indicare quali, alla luce soprattutto dei suoi studi su mamme e neonati, sui dipendenti, sulle patologie che la letteratura internazionale identifica?
E ancora: quali sono gli utensili e gli oggetti di quotidiano uso che ci sottopongono ad ulteriori fonti di contaminazione? Pentole, carta da forno... noi che siamo VITTIME di un inquinamento pluridecennale, non dovremmo forse proteggerci di più e quindi limitarne l'uso se non eliminarli?
È mancata la trasparenza in questi anni, oltre ad una grave mancanza di azione. Perche?
Perché saremmo sicuramente più consapevoli se solo si fosse dato il via alle analisi dei dati delle patologie riscontrate nel territorio 4 anni fa e non l'anno scorso. Sarebbero state prese decisioni sicuramente più velocemente e con maggiore energia, perché il rischio sanitario confermato solo oggi, ha fatto tardare vergognosamente gli interventi richiesti già 4 anni fa dal ministero per acquedotti.
Se solo si fosse provveduto ad agire con trasparenza, invece di rimandare il problema al futuro e non parlarne, oggi avremmo potuto avere cittadini vicino ai politici regionali e non ARRABBIATI con la politica regionale per aver sottovalutato l'urgenza e ritardato. O ancora avremmo potuto avere medici e amministratori coscienti e capaci di rispondere alle richiestr o alle confusioni dei cittadini.
Perché ricordo che gli "allarmismi", le proteste, la rabbia e la sfiducia non si combattono col silenzio. Ma con il dialogo,la verità e la presenza nel territorio, magari Non solo in campagna elettorale.