Impianti di cremazione, sventato il blitz della maggioranza. Adesso serve il Piano della Giunta, non saranno tollerati altri ritardi
Il regolamento sugli impianti di cremazione è attesa da troppo tempo, è dal 2001 che la Giunta avrebbe dovuto predisporre un Piano di coordinamento per la realizzazione dei forni. Ma questa non era la convinzione principale della maggioranza, confusa sull’utilità di questo Progetto di Legge, che ha infatti chiuso a ogni proposta della minoranza. Proposte fatte per permettere di guidare con criteri chiari il territorio e le amministrazioni in attesa del Piano regionale, la cui assenza negli ultimi quattro anni ha scatenato il caos, con la presentazione di progetti di impianti sovradimensionati e non calati nel territorio. Come correlatrice del PdL 267, che ha avuto il via libera all’unanimità, sono riuscita ad integrarlo con un ordine del giorno.
Secondo quanto affermato in aula il loro unico scopo era correggere un vulnus causato dalla messa in mora di tutti i progetti di impianti di cremazione, in riferimento alla struttura già autorizzata Conegliano. L’obiettivo non dichiarato era anche, tramite emendamenti assolutamente non condivisibili, quello anticipare il piano della Giunta permettendo ogni ampliamento senza alcuna regolamentazione. Meno male la disponibilità al ritiro degli emendamenti da parte della minoranza, ha permesso di far tornare alla ragionevolezza la Lega e i suoi alleati. Ora attendiamo il Piano, finalmente, qualsiasi rimando non sarà tollerato.
Nel frattempo sono soddisfatta della condivisione dell’intero Consiglio del mio ordine del giorno, condiviso da Pd e Articolo 1, che è andato a definire alcuni dei criteri che saranno utili alla giunta per costruire il Piano, nella direzione della tutela ambientale, sanitaria ed economica.