“Nidec Asi, il futuro per i lavoratori è un incubo. Grave il comportamento della multinazionale, non si possono licenziare 36 persone senza valutare soluzioni alternative”
Altro che ‘tutto per i sogni’ come recita il motto dell'azienda. Il futuro prospettato da Nidec Asi per i propri lavoratori è un incubo. Le multinazionali, specialmente quelle con fatturato in forte crescita, non possono trattare il territorio come un supermarket: acquistare aziende col solo scopo di acquisirne il know how e poi dopo qualche anno abbandonare tutto, fregandosene delle conseguenze e lasciando a casa i dipendenti.
Lo slogan della multinazionale ‘All for dreams’ non rispecchia sicuramente i 36 licenziamenti annunciati nello stabilimento di Montebello Vicentino.
Un'altra volta mi trovo, quindi, a dover ribadire la mia totale vicinanza ai lavoratori che anche oggi hanno manifestato per difendere il proprio futuro. Nidec Asi è una realtà sana, nel 2016 ha registrato un fatturato di circa 400 milioni di dollari, in crescita del 45 per cento rispetto all’anno precedente, l’export va a gonfie vele. Non possiamo accettare che per ridurre i costi si sposti o esternalizzi una parte della produzione, licenziando 36 persone, tra operai e quadri.
Esiste una responsabilità aziendale e se questa manca, diventa difficile contrapporsi a una multinazionale che è una potenza nel panorama economico mondiale Nell’incontro di due settimane fa con la Regione, Nidec ha infatti confermato la propria decisione, senza lasciare alcuno spiraglio.
Non è stata neanche valutata la proposta dei sindacati di rivedere i costi dello stabilimento vicentino per rendere la produzione più competitiva senza tagliare i posti di lavoro. Tutti gli altri siti del gruppo (Cinisello Balsamo, Genova e Monfalcone) in questi giorni si stanno mobilitando per manifestare la propria solidarietà, anche perché c’è il rischio concreto di un effetto domino, paradossale per un’azienda che continua ad aumentare il fatturato.