IL VENETO ED I SUOI PARCHI: ZAIA LI IMPALLINA E DÀ IL VIA LIBERA ALL'URBANIZZAZIONE
Nei prossimi giorni ci batteremo in Consiglio Veneto perché non passi l'emendamento Berlato-Barison. Perché?
Perché si tenta di ridurre il Parco Colli Euganei da 18.670 ettari a soli 5000.
Insomma, da Parco "Colli" diverrà il Parco dei "Cucuzzoli", come dice il collega Claudio Sinigaglia, con aree disconnesse e nemmeno collegate tra loro, senza una logica. In poche parole: CACCIA E CEMENTO!
I MOTIVI? Cito ciò che i colleghi Sinigaglia e Graziano Azzalin spiegano bene.
"Nascondendosi dietro al problema dei cinghiali, Zaia si piega ai giochi del Consigliere Berlato e, per aumentare le superfici cacciabili, declassa 13 MILA ETTARI in aree contigue o di pre parco, su cui è possibile praticare la caccia".
Ma l’aspetto ancor più grave é che così facendo il Piano Ambientale, che ora vale per tutto il parco, si applicherebbe solo alle sommità dei monti, sui cocuzzoli!
Per i restanti 13.000 ettari si applicherebbe solo l’art. 18 del Piano Ambientale, che oggi si applica per i comuni di Pernumia, DueCarrare, Solesino.. cioè i territori esterni al parco dei Colli Euganei.
Verrebbe perciò sostanzialmente "ELIMINATO il PIANO AMBIENTALE", frutto di anni e anni di approfondito lavoro e vera struttura dell’attuale parco, dando sostanzialmente il via libera a qualsiasi operazione di urbanizzazione e di attività produttiva.
Per ridurre o tentare di eliminare i cinghiali (consapevoli che spesso non arrivano da soli, ma vengono portati e pure foraggiati dai cacciatori) si chiude il parco dei Colli Euganei. Viene il sospetto che la latitanza per la riduzione dei cinghiali negli ultimi anni non sia stata del tutto casuale! (Dati ufficiali: nel 2014 sono stati 1000 gli abbattimenti mentre nel 2015 solo 300 e stranamente non corrisponde ad una diminuzione di capi)
UNA VERGOGNA, che si rischierà di ripetere anche per il Parco della Lessinia e il Parco del Sile.
DIVENTEREMO UNA REGIONE SENZA PARCHI E SEMPRE MENO OPPORTUNITÀ DI TURISMO?
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