Pedemontana: “Zaia tradisce i veneti con i suoi project e la teoria del 'non sapevo' ”
Dopo Mose, banche e Pfas, la teoria del ‘non ero a conoscenza’ questa volta non funziona. Zaia sulla Pedemontana ha delle precise e pesanti responsabilità, che ci riportano al 2013 quando ha riconfermato il contratto con la Sis con le stesse falle originarie che andiamo denunciando da anni e che ora sono sotto gli occhi di tutti. Presentarsi adesso in Consiglio e pretendere di approvare su due piedi una modifica sostanziale di bilancio che ‘ruma’ nelle tasche dei veneti mortificando i residenti e gli espropriati, è un comportamento di arroganza inaccettabile.
Non solo: Zaia si comporti da autonomista e riconosca che dopo i 680 milioni già ricevuti dallo Stato, non spetta né ai veneti né agli italiani pagare ulteriori risorse per coprire un suo errore. Basta raccontarci favolette addirittura con l’aiuto dei filmini, come un imbonitore televisivo: caro presidente: riconosca il fallimento dei project financing in Veneto e il proprio flop politico e amministrativo nella capacità di gestione delle grandi opere.
Il dietrofront sulla Pedemontana, un vero e proprio imbroglio nei confronti dei veneti, certifica il fallimento di una classe dirigente che scarica sul pubblico gli errori del privato. I cittadini non possono farsi carico delle inadempienze della Sis che con questa soluzione riceverà un canone dalla Regione di 16 milioni al mese: un ingiusto regalo ad una società che non ha mantenuto le promesse.
A questo quadro bisogna poi aggiungere anche la presenza-assenza del presidente del Consiglio Ciambetti, figura di garanzia solo sulla carta, che dalla trasferta norvegese parla di baccalà e Mondiali di ciclismo, ma non proferisce parola sul caso-Pedemontana e sull’iter accelerato dei lavori in Commissione. Forse gli sembra normale che i consiglieri abbiano pochissime ore di tempo per analizzare una variazione di bilancio di questo tipo, che è, di fatto, un nuovo bilancio. Forse sarebbe il caso di attualizzare gli slogan elettorali: se il Governo e Roma, per Zaia e la Lega, restano sempre ladroni, questa Regione è sicuramente incapace.
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