“Pfas e acquedotti: un cofinanziamento pari a poco più dell'1% non basta”
Risolvere il problema dei Pfas non rientra nelle priorità della Regione. Con il Collegato ne abbiamo avuto l’ennesima prova: non è sufficiente prevedere appena un milione e mezzo come cofinanziamento per gli acquedotti quando dal Governo ne arrivano 80.
Questa è l’ennesima chiusura della maggioranza di fronte a una proposta concreta.
Da tempo sollecitavamo un cofinanziamento maggiore, per dare un segno tangibile di interesse. Nei miei emendamenti chiedevo di alzare il contributo a otto o, in seconda battuta almeno quattro milioni, una cifra non impossibile e rispettosa dell’ambiente e dell’urgenza sanitaria. Ma come al solito ho trovato di fronte un muro di gomma: con il proprio emendamento la Regione riconosce la necessità di un cofinanziamento per risolvere la questione Pfas, come messo nero su bianco nell’accordo novativo sul Fratta-Gorzone, tuttavia con uno stanziamento di 1,5 milioni pari a poco più dell’1% dell’investimento totale, la questione viene derubricata a ordinaria, quando invece il territorio ha bisogno di opere straordinarie e concrete. E questo era stato promesso ai cittadini della zona rossa, a cui si esprime solidarietà solo a parole. Un comportamento che mi indigna e rammarica, poiché sento il grave peso della sfiducia nella mia comunità”.
Se ancora esistono incomprensioni e incertezze, si chieda urgentemente un incontro chiarificatore con il Ministero, visto che la solidarietà deve essere nei fatti, con contributi adeguati e azioni concrete. Gli slogan non bastano più.
Leggi tutti gli articoli sui Pfas