La mia risposta all'Assessore Coletto dopo il suo comunicato alla mozione votata all'unanimità anche dalla sua maggioranza
Pfas: “Dalla Regione poche azioni. Le mozioni sono preziose: per denunciare la grave inerzia”
Ha ragione l'assessore Coletto (leggi in comunicato dell'assessore): le azioni sono meglio delle mozioni. Il problema è che l’unica azione della Giunta Zaia per affrontare l’emergenza è stata quella del rimandare gli interventi e le uniche azioni di cui i cittadini si sono fin da subito accorti sono il rincaro in bolletta dell'acqua e la confusione degli interventi.
E’ infatti dall'inizio della legislatura che sollecito alla Giunta, responsabile della gestione amministrativa, l'urgenza di provvedimenti concreti in quattro ambiti:
- i collegamenti alle nuove fonti d’acqua;
- i controlli e l’assistenza al mondo agricolo;
- la regolamentazione e gestione degli scarichi e dell’uso delle acque da parte delle industrie;
- una informazione chiara per la prevenzione dei rischi sanitari legati all'inquinamento da Pfas, soprattutto riguardanti le mamme e i bambini.
Nel 2013 la Regione aveva ricevuto mandato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero dell'Ambiente per iniziare a progettare i collegamenti a nuove fonti. C’è stato solo quest'anno, a 4 anni di distanza, un timido annuncio di assegnazione a Veneto Acque e zero finanziamenti a Bilancio.
E ancora: Coletto parla dei filtri come se fossero stati installati dalla Regione. Ringrazi invece i cittadini della zona rossa e i gestori del servizio idrico che si sono arrangiati con le proprie risorse (cioè quelle pubbliche dei contribuenti) caricando costi nelle nostre bollette per mettere in sicurezza gli impianti e a installare i filtri al carbone.
L’assessore Coletto, nel marzo dell’anno scorso, dopo un consiglio straordinario sull’emergenza Pfas, da me sollecitato, disse pubblicamente che ‘Non vi è alcun rischio per la salute umana’, una dichiarazione che mi auguro oggi non ripeterebbe, visto che già allora chiedevamo maggiori tutele preventive e ricordavamo continuamente come in Germania fosse stato vietato bere l'acqua alle donne in maternità e ai bimbi. Poi sono emersi i risultati del monitoraggio di gravide e neonati che hanno dato così chiari risultati sulle interazioni dei Pfas. Perché allora la Regione ha avviato il monitoraggio escludendovi i più piccoli, notoriamente più sensibili agli effetti tossici delle sostanze?.
Infine ricordo alla Giunta, altre azioni tutte ancora da compiere: dallo spostamento dell'impianto Miteni, in ottemperanza alla modifica del piano di tutela delle acque che prevede la rimozione di ogni sito o impianto inquinante o potenzialmente inquinante situato in zone di ricarica della falda, fino al risarcimento degli agricoltori delle spese che hanno dovuto sostenere per eseguire gli auto prelievi imposti dalla Regione e sui quali la stessa Giunta ha fatto dietrofront.
Fino a quando tutte queste azioni non verranno compiute, caro Coletto, ci saranno molte mozioni che continueranno a denunciare questa complessiva, grave confusione del governo veneto.
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