Cristina GuardaIl Blog di Cristina Guarda

PFAS - INDISPENSABILE CHE I CITTADINI DI ARZIGNANO RIENTRINO NEL BIOMONITORAGGIO

Pfas: “Indispensabile inserire tutta la cittadinanza di Arzignano nelle operazioni di biomonitoraggio e controllo”.

 

L’intera cittadinanza di Arzignano va inserita nel biomonitoraggio sui Pfas o almeno in una operazione di campionamento che faccia luce sulla reale situazione dal punto di vista sanitario. Si tratta di un atto indispensabile e di buon senso.

 

Di fatto la fascia arancione dei 500 metri a Canove inferiore, non prevede nessun biomonitoraggio per i cittadini, ma solo un controllo dei pozzi privati che posseggono un pozzo non allacciati alla rete pubblica. Tutto questo tenendo fuori la zona da dove i pozzi di Canove prelevano le acque che poi vengono distribuite all’80% degli abitanti di Arzignano. Ci si domanda quindi perché il comune non sia stato almeno incluso in Area Gialla, ovvero venga considerato almeno come Area di Attenzione e, nel frattempo, si aspetta la risposta della regione all’interrogazione che ho depositato a marzo di quest’anno (leggi qui l'interrogazione).

 

E di fronte alle notizie che parlano di “temporanei leggeri” sforamenti dei limiti nelle analisi dell’acquedotto pubblico di Arzignano apparse sui giornali (qui la notizia apparsa sul Giornale di Vicenza), indica la “necessità di fare almeno un parziale monitoraggio, vista l’impossibilità di conoscere la quantità di Pfas che i pozzi di Canove hanno prelevato prima del 2013, anno delle prime analisi, ma soprattutto prima dell’entrata in funzione delle barriere idrauliche alla Miteni. Infatti non è da sottovalutare che il plume poteva avere un’ampiezza maggiore prima della loro installazione. Si ricorda infatti che i Pfas sono sostanze in bioaccumolo nel organismo umano e un'esposizione costante nel tempo comporta sicuramente delle criticità sanitarie, seppur con quantità di esposizione minori rispetto alle zone rosse.

 

Esprimono infine perplessità circa un atteggiamento passivo del sindaco di Arzignano sul fronte della sicurezza dei cittadini. Peraltro il primo cittadino non spiega i motivi degli aumenti in bolletta dell’acqua. Dei 4 enti gestori dell’acqua nelle zone contaminate, Acque del Chiampo risulta sia l’unica che ha alzato le tariffe in bolletta: le altre aziende (CVS, Acque Veronesi e Acque Vicentine) hanno dirottato i loro fondi di investimenti. Acque del Chiampo che è controllato con quota maggioritaria proprio dal sindaco di Arzignano, ha deciso di aumentare le tariffe in questi anni di oltre il 15% per tutti i Comuni serviti, da Crespadoro a Lonigo, e non nega di volerle aumentare ancora per l’installazione dei filtri.

 

 

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