Pfas, monitoraggi su industrie: “Azione richiesta da mesi. Ma no a disparità di trattamento ai danni degli agricoltori”.
Finalmente sui Pfas la Regione avvia i monitoraggi riguardanti le industrie, azione richiesta dal ministero dell’Ambiente e ribadita come necessaria anche dal Consiglio regionale, con l’approvazione di una mia mozione presentata ancora nel giugno dello scorso anno e approvata a novembre.
Era già chiaro infatti che bisognava procedere con le verifiche, scarico per scarico: il tutto in una logica di controllo ma anche di aiuto delle aziende nell’individuare i prodotti inquinanti e trattare al meglio le acque di falda. Ogni tanto i consigli servono e anche Zaia pare cominci a prendere consapevolezza.
Mi domando in ogni caso il perché di tanta lentezza nell'intervenire con i controllo sulle industrie e, invece, la tanta fretta nel mettere in difficoltà il settore agricolo con misure drastiche e limiti categorici, come quello dei 30 giorni per mettere in sicurezza la fornitura di acqua.
Mi auguro ci sia un cambio di atteggiamento della Giunta, anche a seguito delle proteste degli agricoltori che, come ha annunciato giustamente Coldiretti, si rifiutano di pagare il monitoraggio dei pozzi sulle loro proprietà.
Agli agricoltori vanno invece garantite le risorse per le analisi e gli adeguamenti. Un carico economico di migliaia di euro che non può pesare sulle spalle di una categoria già penalizzata dal mercato. Va evitato il divario della diversità di trattamento rispetto alle industrie e va dunque assicurato anche agli agricoltori il pieno sostegno nel mettere in sicurezza i pozzi e l'acqua superficiale. Le disparità non sono più accettabili.
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