Ambiente - "La Commissione di inchiesta Pfas contribuisca alla verità e non sia un'inutile perdita di tempo. E' necessaria la presenza di Miteni"
Oggi, si è insediata la Commissione consiliare d’inchiesta che si occuperà dell’inquinamento da Pfas, che ha un compito preciso: offrire un importante contributo di verità su tutta la vicenda. Se questo compito verrà fallito, ci ritroveremo di fronte ad una nuova presa in giro, dopo il notevole ritardo con cui è intervenuto il Governo veneto: un nuovo flop che la Regione non può certo permettersi.
In questo senso sarà indispensabile mostrare forza e determinazione politica trasversale. In primo luogo, per esigere che i massimi rappresentanti di Miteni si presentino in Commissione per confrontarsi a viso aperto su tutte le questioni in gioco, tanto sulle responsabilità passate quanto sui passaggi futuri da compiere. L’annuncio di Miteni di un impegno di 40-50 milioni di euro per effettuare le bonifiche è buona cosa ma non può intenerire nessuno: o la Commissione sarà incalzante e ‘affamata’ di verità, oppure è meglio chiudere subito i battenti.
Sussiste la necessità di fare luce sull’omessa o incompleta comunicazione dei documenti che certificano, tra il 1991 e il 2009, le gravissime condizioni di inquinamento del terreno, un fatto, questo, che ha portato a una gestione sbagliata dell’area contaminata e a inevitabili ritardi nelle azioni di protezione ambientale, di bonifica e di tutela della salute.
Auguro al presidente della Commissione Brusco un buon lavoro, in questa fase cruciale, tra esigenze di verità, di protezione sanitaria dei cittadini e di rilancio delle aree contaminate. Questo incrocio esige la massima serietà di tutti: se così non sarà, non esiterò a denunciare puntualmente ogni atteggiamento rinunciatario o morbido da parte dell’organismo appena insediato.
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