Piano di sviluppo rurale - PSR: “Metodo antico che non investe su giovani e innovazione”
Quello del Piano di Sviluppo Rurale è un metodo antico che incentiva i contributi a pioggia senza portare un beneficio concreto alle aziende agricole. Gli aiuti per le aziende agricole ed i giovani hanno infatti privilegiato in modo generico l’acquisto di macchinari ed attrezzature ma non hanno riguardato quegli investimenti strutturali ed innovativi necessari alle aziende per crescere e sostenere le sfide di mercato.
Sfide che si possono vincere solo incrementando la redditività e assicurando lo sviluppo continuo delle attività oltre che il mantenimento dei posti di lavoro.
Malgrado le risorse a disposizione siano significative, la Regione ha preferito spostare 15 milioni di euro di contributi a fondo perduto soprattutto in direzione dei sostegni all’accesso al credito. Si incentivano insomma le aziende ad indebitarsi e ad assumere ulteriori oneri finanziari, favorendo indirettamente le situazioni più problematiche dal futuro incerto. Il PSR non deve disperdere la propria capacità diretta di incentivo convogliandola in strumenti che tendono a scoraggiare la propensione agli investimenti produttivi.
Se sei un agricoltore e hai avuto esperienze nei fondi europei del PSR, scrivimi della tua esperienza e di cosa di aspetteresti nel futuro del nostro settore a scrivimi@cristinaguarda.it