“Sulle quote latte l’Europa condanna l’Italia: gli allevatori onesti penalizzati due volte dalla propaganda di Zaia”
“Il tempo è galantuomo", diceva l’altro giorno Zaia sul tema Pfas tentando di fare goffamente il primo della classe. Davvero, il tempo è galantuomo come dimostra la sentenza della Corte di giustizia europea sulle quote latte e l’inadempienza dell’Italia e il nostro governatore ha le sue responsabilità.
Dopo la truffa degli anni '90 con la presentazione di dati falsati sulla produzione lattiera italiana, nel 2008, lo Zaia ministro delle Politiche agricole rassicurava che sulle quote latte andava tutto bene, incoraggiando e giustificando coloro che sceglievano la strada del non pagare le multe, a discapito della maggioranza degli allevatori. Una presa di posizione ferma e decisa, togliendo anche a Equitalia il potere di riscossione.
Adesso l’Italia riceve il colpo di grazia, con la condanna per aiuti di Stato (perché le sanzioni non pagate sono state saldate da "Roma ladrona") creando una distorsione della concorrenza nei confronti di chi ha agito correttamente. I Cobas ci costeranno carissimo a causa della faciloneria della Lega, di Zaia Ministro e della destra.
La questione più grave è proprio questa: gli allevatori veneti ed italiani hanno pagato migliaia di euro ogni anno per coprire la rateizzazione della multa, senza però poter reinvestire nella loro azienda, perché già piegati dalle gravi difficoltà in cui si trova il mercato del latte, che non valorizza il loro prodotto e la loro professionalità. Chi invece non ha sborsato quanto dovuto, ha potuto acquistare terreni o strumentazioni, migliorare la propria qualità produttiva, aumentando le opportunità di entrata o abbattendo i costi di produzione. Questa è la vera beffa per gli allevatori veneti e italiani.
Questo modo di fare politica della Lega a livello sia nazionale che regionale tutta propaganda e niente sostanza non è privo di conseguenze: le scelte di Zaia ci stanno pian piano tornando indietro come boomerang, perché impostate sulla propria immagine politica nel brevissimo periodo. Ma la prospettiva del futuro? Per Zaia, evidentemente, che si arrangino le nuove generazioni!