Sanità veneta: “PSS tradito. Necessario sostenere medici di base per migliorare i servizi sul territorio”
Nel 2012, con l’adozione del Piano Sociosanitario del Veneto (PSS), si è deciso di avvicinare i servizi di assistenza al territorio. Non è assolutamente tollerabile però lanciare un’innovazione e tradirla fin da subito, mortificando la volontà dei medici di base di fornire ai cittadini veneti servizi più efficienti.
Oggi, al Consiglio straordinario abbiamo portato la mozione "La Giunta regionale accolga le richieste dei medici di medicina generale di attuazione del Piano socio-sanitario per scongiurare lo sciopero e il conseguente blocco dei servizi", che oggi è stata bocciata dalla maggioranza.
Impedire l’attivazione di una assistenza medica continuativa per 12 ore, impedire la realizzazione degli ospedali di comunità e degli hospice per i malati terminali e avvantaggiare la privatizzazione dei servizi delle case di riposo, sono pesanti schiaffi alle famiglie, specialmente quelle con anziani e malati gravi che non possono permettersi di pagare migliaia di euro per farli assistere. I medici di base hanno il sacrosanto diritto di denunciare le gravi mancanze che quotidianamente vedono ferire la dignità del proprio paziente e delle sue necessità.
Vogliamo quindi un Veneto capace di valorizzare la voglia di fare e i talenti dei nostri medici e dei nostri professionisti della sanità? Vogliamo sostenerli davvero nel servire i veneti stando al passo con i tempi e le esigenze delle famiglie? Vogliamo che torni ad essere priorità della Regione la garanzia di una sanità pubblica al servizio di tutti e non solo di chi se lo può permettere? Sono questioni che non possono rimanere in sospeso, tra vaghe promesse e il non ascolto delle continue sollecitazioni che vengono dalle opposizioni ma soprattutto da parte di chi custodisce l’assistenza sanitaria nei territori.