La mia interrogazione alla Giunta per l'ormai eterno problema delle Terme di Recoaro.
La Regione deve cominciare ad ascoltare i territori e i cittadini quando si parla di turismo e sviluppo territoriale. I problemi ormai cronicizzati di un ventennio di immobilismo sul problema termale, iniziano proprio dalla distanza rimasta incolmabile tra cittadini e Regione.
La storia di Recoaro e le sue Terme sono uno straordinario patrimonio turistico-culturale della nostra provincia, dotato di un grande potenziale attrattivo. Nell’ultimo ventennio questa zona ha visto una gestione totalmente regionale, attraverso la partecipata Recoaro Terme Spa, priva di qualificanti progetti e insignificanti investimenti, che hanno affossato il complesso e l’economia locale. Questo dovrebbe far riflettere la Giunta. Il declino delle presenze e degli arrivi nella località termale possono essere solo marginalmente attribuiti alla crisi economica, visto i numeri del turismo Veneto: sono mancati investimenti e promozione, ma soprattutto il coinvolgimenti dei privati locali e dei cittadini”.
Dopo la mancata attuazione del piano di rilancio del 1997, le varie vicissitudini economiche-finanziarie della società, le tentate aste immobiliari andate deserte per due volte, la mancata promessa di investire quest’anno 200mila euro nel comparto e ora la scadenza, fissata al 31 dicembre, per la liquidazione della società, voglio riportare all’attenzione della Giunta, che sul territorio sono pronti privati ed enti pubblici per salvare e rilanciare il territorio e le Terme di Recoaro. In un recente incontro tra l’Assessore regionale al Bilancio, il Comune di Recoaro Terme e gli imprenditori locali, è emersa la proposta di concedere a titolo gratuito la struttura a soggetti privati del territorio, in grado di adeguare il sito con opportuni interventi. Tale proposta andrebbe valutata con tempestività essendo stata fissata la liquidazione della società entro il 31 dicembre 2015”.
Grazie ad un’ampia convergenza politica in Consiglio, ho presentato un’ interrogazione (IRI 36 - 15 settembre 2015) al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore regionale al Bilancio e Patrimonio, per conoscere quali impegni assumeranno al fine di evitare che un’importante patrimonio turistico-sanitario sia irrimediabilmente disperso, con gravi conseguenze per i livelli occupazionali del settore termale e per l’economia locale.
Se volete leggere delle vicessitudini, iniziate a settembre 2015, sul caos prodotto da una Regione che non vuole ascoltare i cittadini e gli imprenditori locali, disposti a investire i propri soldi nel loro territorio, leggi come sono evoluti i fatti:
TERME DI RECOARO #2 - IL TURISMO TERMALE AL BIVIO!
TERME DI RECOARO #3 - ESCLUSI I CITTADINI E GLI IMPRENDITORI
TERME DI RECOARO #4 - SALTA LA FIRMA. LA REGIONE SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITÀ
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