Casa di Riposo di Val di Zoldo, amnesia del Sindaco.
Da primo cittadino possiede gli strumenti necessari a comprendere la vera natura di una normale azione di verifica in commissione.
La mia interrogazione in Commissione regionale all’epoca fu ispirata proprio dalle sue stesse dichiarazioni a mezzo stampa, quando fu lo stesso Sindaco a paventare la possibile chiusura della struttura a causa della carenza di personale.
Quindi, fa sorridere il fatto che mi attribuisca il procurato allarme, ad allarmarmi c’è una amnesia da parte del Sindaco su quanto lui stesso ha pubblicamente riportato.
Tuttavia, per ristabilire un minimo di ordine, faccio comunque presente che la risposta alla mia interrogazione non sarà discussa oggi, nonostante l’inserimento all’ordine del giorno e, nel merito, riporto i quesiti, formulati in maniera più che consona e continente, visto che chiedevo all’Assessore competente “ se è a conoscenza delle criticità che attualmente parrebbero involgere la gestione e il funzionamento del Centro Servizi “A. Santin” di Val di Zoldo in punto di erogazione dei servizi; se, rilevate le criticità, come intende procedere, ferme restando eventuali responsabilità in capo al soggetto gestore, per la salvaguardia e il mantenimento di un importante presidio territoriale deputato all’assistenza Residenziale/semiresidenziale e domiciliare per anziani autosufficienti e non autosufficienti.”
E’ evidente a chiunque, ma a quanto pare non al Sindaco del comune di Val di Zoldo, che la sottoscritta non ha mai richiesto la chiusura del centro e, contrariamente al Sindaco, non ha mai cercato visibilità sulle spalle dei pazienti e dei lavoratori di quella struttura.
Provi piuttosto il Sindaco a collaborare, facendo esercizio di memoria, invece di accusare coloro che, pur non bellunesi ma investiti di un mandato che riguarda tutto il territorio regionale, raccolgono i segnali di allarme lanciati dal territorio, senza peraltro utilizzarli usarli per scopi propagandistici!
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