Covid-19 Veneto – Bene lo stop attività non urgenti. Male la truffa delle mascherine
Stop attività sanitarie non urgenti
Finalmente! Viene da dire così ad apprendere che la Giunta ha accolto ciò che diciamo da settimane, assieme a tutta la minoranza, e cioè che durante un’emergenza l’attività non essenziale va bloccata e tutti gli sforzi vanno concentrati a preservare la salute e la sicurezza del personale sanitario.
Bene quindi la riorganizzazione della sanità veneta decisa oggi dalla Giunta, anche se poteva benissimo essere applicata almeno una settimana fa.
Ora speriamo che i medici, a cui va tutto il nostro plauso e la nostra gratitudine per l’estenuante impegno di questi giorni, possano continuare con maggiore serenità, supporto professionale, la consapevolezza che le istituzioni concorrono alla loro massima sicurezza e valorizzazione, anche in termini di dispositivi di protezione individuale, che dalle notizie che abbiamo grazie alle denunce di personale e sindacati, continuano a scarseggiare: non si contingenti l’uso, specialmente per terapia intensiva, malattie infettive e chirurgia.
Truffa delle mascherine:, la Regione ha chiesto il risarcimento? Zaia non sfugga, i DPI vanno forniti al più presto ai sanitari in trincea.
Così è il caos. La storia delle 550 mila mascherine acquistate dalla Regione e scomparse all’arrivo è qualcosa di molto grave, considerato che gli operatori nei reparti dei nostri ospedali stanno combattendo il coronavirus con dotazioni totalmente inadeguate.
Visto che dalle parole di Zaia sembra che ci sia stata una vera e propria truffa ai danni della Regione, vogliamo sapere quali azioni legali sono state adottate. Visto era già stato pagato il 50% della fornitura, verrà fatta un’azione per il risarcimento del danno?
Ora però la cosa più urgente è che Zaia ci dica dove pensa di recuperare le mascherine e tutti i DPI necessari, di cui c’è un disperato bisogno nei reparti.
Non è possibile che la gestione di questa emergenza sanitaria sia lasciata al caso, Zaia con le sue conferenze stampa a flusso continuo non sembra aver compreso la situazione: parla molto, ma concretizza poco. Una gestione caotica, che giorno dopo giorno sta sempre più confondendo i veneti.
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