Festa della mamma – Maternità e lavoro non siano scelte alternative

9 Maggio 2019
Sanità e Sociale

La festa della mamma, un 12 maggio ricordando che la maternità e il lavoro non debbano essere scelte alternative.

 

Un recentissimo dossier di Save the Children intitolato “Le equilibriste – la maternità in Italia” tratteggia il profilo di un paese in cui, per una donna, la decisione di diventare madre è ancora troppo difficoltosa. Tra le principali cause emerge che il divario di genere nel mondo del lavoro è concetto duro da estirpare.

 

Dai dati la lettura di una situazione critica

Nelle famiglie con un figlio sono occupate il 62,2% delle madri rispetto all’89,2% dei padri e le cifre, per le sole donne, precipitano con l’aumentare dei figli: occupate solo il 52,6% delle madri rispetto al 89% dei padri se i figli sono due e il 39,7% delle madri rispetto all’82,8% se i figli sono tre o più”

A ciò si aggiunga che in media la retribuzione annua lorda femminile è il 12,7% più bassa di quella maschile.

 

La nostra regione

Il Veneto presenta le maggiori criticità sul piano dei servizi per l’infanzia. Save the Children ha rilevato che nei nidi d’infanzia c’è posto per 30 bambini su 100 e che, comunque, un forte disincentivo all’utilizzo del servizio è dovuto alle rette troppo alte.

 

Il dossier conclude con sei raccomandazioni:

  • la promozione di misure strutturali a sostegno della genitorialità;
  • investimenti nella rete dei consultori familiari;
  • garanzia che i servizi educativi, in particolare i nidi d’infanzia, siano un diritto di tutti;
  • promozione del family audit, un sistema di certificazione per le aziende che promuovono e non discriminano la genitorialità;
  • maggiori tutele per le lavoratrici;
  • favorire un maggiore coinvolgimento degli uomini nella cura dei figli.

 

Concludendo

Condividiamo in pieno l’analisi e i propositi di Save the Children, così abbiamo deciso di presentare una mozione affinché il Consiglio Regionale Veneto impegni la Giunta ad attivarsi perché le raccomandazioni della ONG trovino piena e pronta applicazione nella nostra regione.

 

Ci auguriamo che l’iniziativa sia replicata in tutte le regioni d’Italia e anche a livello nazionale, si tratta di concetti estremamente importanti soprattutto nell’attuale contesto storico nel quale assistiamo ad un malcelato ritorno di correnti oscurantiste che vorrebbero le donne fuori dal mondo del lavoro, ai margini della vita sociale e dedite esclusivamente alla cura della prole.

(Dal comunicato congiunto con Patrizia Bartelle -IiC- e Piero Ruzzante -LeU-)

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