I Ragazzi del ’99 al tempo del Coronavirus – Contributi alla loro assicurazione

3 Aprile 2020
Sanità e Sociale

In questa ‘guerra mondiale’ contro il coronavirus ci sono i nostri ragazzi del ’99: sono i tanti medici, infermieri anche appena laureati o con poche ore di corso preparatorio, che sono stati mandati a combattere una battaglia difficilissima nei nostri ospedali, nei reparti più complessi dell’emergenza.

E che rischiano oltre al contagio anche di pagare carissimo il più lieve degli errori.  Ho chiesto formalmente alla Regione di almeno contribuire al costo dell’assicurazione professionale per le eventuali cause risarcitorie che i professionisti della sanità veneta rischiano ad ogni prescrizione, ad ogni intervento o manovra.

 

Questi protagonisti della salute che operano in prima linea hanno il diritto di lavorare con la testa sgombra dalla paura della responsabilità civile, pur consci, e sono sicura che lo sono, della grande responsabilità che ogni medico ha, quando riceve nelle proprie mani il destino del paziente.

Tanto più oggi, in cui società speculative cavalcano la disperazione e la paura pur di guadagnare sulle spalle delle famiglie dei malati e dei professionisti.

 

Spero che nel giro di pochissimi giorni, ai medici, gli infermieri e tutti gli operatori coinvolti, che un secolo dopo Vittorio Veneto sono mandati a vincere una nuova battaglia, venga riconosciuta questa copertura da parte dell’amministrazione regionale.

Credo che sia utile pensare un momento pubblico, ad emergenza finita, di riconoscimento dello sforzo enorme e generoso che queste persone stanno mettendo in campo, alla presenza delle massime cariche dello Stato e della Regione: operatori sanitari, infermieri e medici meritano un adeguato ringraziamento per tutte le vite che stanno salvando.

Non ce ne dimenticheremo e non li lasceremo mai più soli: dimostriamolo con i fatti.

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