Infermiere di famiglia: dal Veneto nessun primato.
Con una certa ansia da fotofinish, l’assessora alla salute del Veneto annuncia, da un inesistente podio, che il Veneto è la prima regione a introdurre la figura dell’infermiere di famiglia.
Salutiamo con favore questa assoluta novità nell’ambito della sanità veneta, ma al contempo non possiamo che riportare l’assessore alla realtà dei fatti, e cioè che il Veneto non detiene alcun record, nessun primato, se non quello della propaganda funzionale a nascondere sotto la melassa di inesistenti traguardi la dissoluzione del sistema sanitario regionale.
Altre regioni, tra cui Toscana, Piemonte, Campania, hanno introdotto e anticipato il Veneto nella disciplina dell’infermiere di famiglia.
Nel frattempo, i cittadini faticano a ottenere le prestazioni minime da parte del nostro servizio sanitario.
E alla collega Brescacin, che tanto nervosamente ha replicato al mio commento, dico:
Il mio comunicato parla chiaro: loda l’introduzione degli infermieri di famiglia e semplicemente ricorda che il Veneto non è stata la prima regione a introdurli. Il senso delle mie parole è espresso a chiare lettere.
Ma la replica della Presidente della Commissione Salute in Consiglio regionale rende altrettanto evidente che la maggioranza ha tantissimo tempo a disposizione per elaborare strategie difensive su presunti attacchi agli infermieri di famiglia, attacchi che nessuno si è sognato o si sognerebbe di fare.
Non era questo il punto, che sta altrove: si smetta di fare propaganda, di inventare insussistenti record positivi nel Veneto reale, quello dei record negativi in sanità.
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