Monastier e Sanità Privata: quanti affari con la Lega alla guida del Veneto!

19 Settembre 2019
Sanità e Sociale

 

Apre il Pronto Soccorso privato di Monastier (TV).
Un pronto soccorso che sta a 13 km da quello di San Donà, 16 km da quello di Treviso e da quello di Oderzo, e 30 km dal Sant’Angelo.
A chi importa se questo PS è già vicino agli esistenti: sono altri gli ospedali, altri i pronto soccorso territoriali in Veneto che dovranno chiudere. Il modello di sanità leghista sta prendendo forma, con cittadini che si devono fare 40 o 50 km per arrivare “sani e salvi” in un ospedale pubblico ed altri che vedranno privati sovrapporsi al pubblico. Chissà quante aree rurali in futuro verranno sostituirsi i propri ospedali con servizi privati. Adria, Montagnana, Noventa… i messaggi fino ad ora lanciati dalla maggioranza sono sempre più chiari!

Che la linea della Lega in Veneto stia portando la Sanità Pubblica verso il privato, non è una novità. Gli indizi ci sono tutti e il pronto soccorso a Monastier ne è un esempio eclatante. Dai servizi esternalizzati ora stiamo arrivando alle strutture e ai medici, il core business della sanità pubblica, ciò che non si potrebbe privatizzare.

La fuga dei medici verso il privato, autorizzato anche a pochissimi chilometri dagli ospedali pubblici, è solo una conseguenza ovvia.

Ma attenzione: non è solo per una differenza di stipendio, quanto per la grave disorganizzazione del pubblico, ormai incancrenita, che costringe i medici in particolare a turni lavorativi senza osservanza del riposo, e li abbandona totalmente in balia dei contenziosi, sempre più frequenti e con spese assicurative altissime!
Il tutto per lavorare in un sistema sanitario regionale con costanti tagli dei posti letto, di apicalità, dei reparti e dell’aumento delle prestazioni a pagamento. Ne vale la pena? No se la situazione è tale da anni, su di un piano inclinato e senza alcuna parvenza di miglioramento.

E pensare che qualche anno fa la nostra regione era considerata la prima sanità in Italia: oggi continua a perdere posizioni, fino ad arrivare al 5 posto. Forse continuare a dire che la Sanità Veneta è superiore a tutti non basta, se non si ha una visione politica e non si progettano le basi per una riorganizzazione sanitaria adeguata, concentrata sui servizi socio sanitari delle aree rurali e sulla tutela delle professionalità dei nosocomi.

I problemi che Zaia e la Maggioranza hanno creato in questi anni in Veneto non si correggono sostituendo i servizi pubblici con quelli privati, a pochi chilometri di distanza gli uni dagli altri, e magari utili solo a chi è disposto a pagare. Eh sì, perché i PS privati lavorano facendo pagare cara la garanzia di una visita entro un’ora. Così, ribadisco ancora una volta, Zaia sceglie di tutelare i ricchi, lasciando le famiglie venete in balia del cronico disinteresse della Regione leghista per chi non ha il portafogli gonfio.

Per questo, con i Consiglieri del coordinamento Veneto 2020, Ruzzante e Bartelle, ho preparato un’interpellanza: ecco un estratto delle nostre considerazioni.

Un segnale chiaro dalla maggioranza
Sicuramente, con la scelta di attivare un pronto soccorso all’interno della casa di cura privata di Monastier, la Lega al governo della regione manda un messaggio forte e chiaro: non ci sono limiti alla privatizzazione della sanità.
Perfino il pronto soccorso, la forma primaria di assistenza sanitaria, può essere consegnato ai privati. Il fatto che non si tratti del primo caso in Veneto, come ha ricordato il presidente Zaia qualche giorno fa, non è una attenuante bensì un’aggravante. Così i consiglieri regionali del coordinamento Veneto 2020, Piero Ruzzante e Patrizia Bartelle abbiamo depositato un’interpellanza per chiedere alla Giunta Zaia, senza giri di parole, se hanno intenzione di dare vita ad una privatizzazione generalizzata dei pronto soccorso del Veneto.

Il governatore, prima dice che non c’è niente di strano, perché è la prima volta che accade in provincia di Treviso ma in Veneto ci sono già pronto soccorso privati. E quindi? Peggio ancora! È la conferma che questa è la direzione presa dalla Lega al governo della regione.
Poi dice che il problema è che non ci sono medici da assumere, perché altrimenti se fosse per lui ci sarebbe un pronto soccorso in ogni paese. Ma allora la soluzione è far aprire il pronto soccorso al privato? Allora evidentemente i medici ci sono!Altrimenti chi ci lavora nei pronto soccorso del privato?

Alla fine paga Pantalone!
Sorvoliamo poi sul fatto che la scelta di far trattare i codici bianchi e verdi dalla sanità privata va a smentire tutte le scelte di programmazione socio-sanitaria fatte negli ultimi anni, secondo le quali doveva essere la medicina territoriale, di base, a scongiurare gli accessi impropri ai pronto soccorso. Progetti che ci sono costati milioni di euro, buttati via solo per decidere di spendere altri milioni di euro, stavolta per finanziare il privato che gestiste la sanità al posto del pubblico, magari con gli stessi medici fuggiti.

E voi che cosa ne pensate?

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19 risposte a “Monastier e Sanità Privata: quanti affari con la Lega alla guida del Veneto!”

  1. Perché non verificare il costo delle RMN pagate al privato?
    Mi risulta che in Veneto vengano pagate 380 € ,in Lombardia 240€,in Emilia 170€ con passaggio per un bando pubblico?
    Almeno verificate questo è capire perché qui da noi la sanità privata viene pagata di più che in altri regioni.
    Poi ci sarebbe da verificare anche quanto verranno pagate le prestazioni al nuovo pronto soccorso privato.
    Non vorrei che per il primo anno vengano pagate poco per giustificare l’economicita della faccenda è poi quando non ci sono più occhi indiscreti il prezzo lieviti.
    Provare a controllare invece di fare campagne che lasciano il tempo che trovano.

  2. Grazie Cristina per quanto denunci. Purtroppo in Veneto siamo dei gran lavoratori e tanti hanno i paraocchi come i cavalli. Si segue per sentito dire. Si segue chi sbraita il Prosecco. Si segue chi urla agli Extracomunicari. E non ci si accorge che ci stanno distruggendo .
    I Veneti sono stati frodati dalle loro banche venete.
    I Veneti sono stati privati dei loro Ospedali territoriali dai Veneti.
    I Veneti stanno per essere per perdere la propria sanità pubblica a scapito dei privati dalla propria politica Veneta.
    Il Veneto distrutto dai Veneti.

  3. E cosa dire delle Case di Riposo per gli anziani? Quante sono “pubbliche”? E quante sono private? Cosa costano? Stiamo diventando il Paese con il più basso tasso di natalità e con più anziani…. Altro che solo migranti, autonomia e quant’altro! Dobbiamo ritornare alla Politica con la “P” maiuscola!

  4. Non è una novità che da anni, che per le visite specialistiche, causa i lunghi tempi delle liste di attesa, si opti per quelle a pagamento. Inoltre, vogliono l’autonomia quando tra le 4 asl adottino sistemi diversi l’una dall’altra.

  5. Gli ospedali devono restare pubblici,se si vogliono aggiungere privati,meglio,così chi ha soldi da spendere va nel privato,cosi si alleggerisce di lavoro il pubblico,ma non deve essere penalizzato il pubblico,il servizio deve essere qualitativamente uguale,in concorrenza meglio,cosi tutti hanno stimoli per migliorare

  6. La soluzione è decolonizzare le Province della Venezia, istituire la votazione delle leggi con democrazia diretta, tenere la moneta nazionale (non delegarne la gestione al privato) con una banca nazionale e non spa.
    Mettere in quarantena tutti i politici che hanno servito l’Italia e vogliono continuare a stare nei territori Veneti, così come i burocrati d’alto rango, fino alla disintossicazione dal sistema politico e gestionale dell’Italia dell’ultimo quarantennio.
    Invocando la legge italiana 881 del 1977 e il dlgs 212 del 2010.
    Forza CLNVeneto
    CLNVeneto.net

  7. Sono un medico che lavora con i donatori di sangue da 20 anni. Quello o che Lei dice é oramai purtroppo più che evidente. La cosa mi preoccupa molto. La privatizzazione fa sembrare il SSN incapace di organizzarsi, pertanto viene affiancato da privati. Ma tutto questo è semplicemente volontà politica. La sanità, come l’istruzione, sono due settori dove bisogna investire per avere qualità. E se si tolgono investimenti, si toglie capacità di essere competitivi. La carenza di medici é proprio dovuto a questo ” shift” verso il privato, che oggi offre al medico posibilita di lavorare con investimenti, che ti mettono nelle condizioni di essere competitivo con quanto dai, oltre offrirti soddisfazione individuale. Nn é una questione di stipendio, il medico opera per il bene altrui, ma deve essere messo nelle condizioni di farlo. Un medico che tampona solo la ordinaria routine giorno dopo giorno, come succede ora negli ospedali in quanto tutti sotto organico, é un medico insoddisfatto, soggetto ad errori e denuncie, di cui la scarsa organizzazione del sistema non può difendere.
    Triste fine di quella che una volta era la sanità veneta

  8. Ma penso che faccia parte delle competenze che chiede per l autonomia ma non ho idea se abbiano davvero capito l importanza di avere una sanità pubblica. Questa è opera dell’ENIGMISTA bisogna fare qualcosa.

  9. Non voglio fare l’avvocato della Lega,ma per amore della verità ,la qestione tra Ospedali Pubblici e Privati ,e di vecchia data .Chi ha “buttato le sementi ” in modo irreversibile per potenziare,in tutti i sensi,(detto in breve) la sanità Privata,a scapito della Pubblica, è stata Forza Italia e a livello locale i Co.di Ge quasi tutti D.C. Se permettete io c’ero !! per quali interessi ?!..io questo l’ho denunciato alla Procura di Verona ,con quali esiti ?..meglio tacere !!!

  10. Ho lavorato in Sanità oltre 35 anni sul territorio in prima linea , in consultorio. Gli ultimi 3/5 anni sono riusciti a svuotare i servizi dopo anni di lotte e conquiste . Andare più n pensione è stata una liberazione. Ora le più scoperte sono le straniere e le donne più in difficoltà. Che sconfitta come cittadine, donne e lavoratori/trici. Zaia e la sua masnada di collaboratori si sono impegnati in questo sporco gioco ma anche i cittadini hanno detto o fatto poco niente. Abbiamo tutti abbassato la guardia

  11. Sono anni che, causa malattia invalidante, mi scontro quotidianamente con la Sanità Pubblica, è che mi vedo costretto a cure private a pagamento, nonostante le mie esenzioni ed i miei diritti!

  12. Sono d accordo ho lavorato nella sanità e ultimamente mi accorgo che vogliono fare una sanità privata come in America e più vicino a noi l Inghilterra.

  13. Credo che un privato ha tutta la libertà di ampliare l’offerta che propone. Anche perché state parlando della clinica di Monastier che è già una eccellenza del nostro territorio. Già è una struttura usata da molti x visite ed esami anche in convenzione con usll, Ma molto probabilmente, o forse no, neppure sapete cosa state scrivendo, la cosa è sospetta solo perché non la menzionate direttamente ma state solo sul generico e parlate di Monastier.. Ma a Monastier esiste solo quella realtà… Quindi… Non credo di sbagliare. In caso contrario siete invitati a riscrivere meglio l’articolo e a dare migliori e maggiori informazioni senza creare inutili allarmismi..
    Credo anche che laddove il servizio nazionale sia carente e per colpa del governo e non di zaia, ma ad opera del Pd, in quanto il governo giallo verde uscente non mi risulta avesse tagliato la sanità, ma posso anche sbagliare, sia giusto creare una possibilità di scelta e di cura privata..
    Un governatore regionale può lamentarsi verso lo stato x determinate cose. Ma non può aumentare i soldi verso la sanità o aumentare lo stipendio dei medici..
    Non è neanche riuscito a fare valere il referendum per l’autonomia veneta al governo.. Figuriamoci..che valenza può avere un governatore a Roma.. In ambito territoriale invece è tutt’altra cosa.
    Quindi.. Questo articolo è solo di propaganda elettorale.. Solite chiacchiere per prendere voti.

  14. La mania di imprenditorialità sulla privatizzazione sanitaria che da tempo in Italia è in atto, ha il solo scopo di lucro sul grande affare della salute pubblica. Meditate gente …meditate

  15. Il diritto alla salute, alla cura è un esigenza primaria, riguarda tutti. La collettività si deve fare carico di tutelarla. Non è accettabile che chi ha più soldi possa avere accesso a cure ‘migliori’. Questo diritto deve essere difeso con ogni mezzo in ogni luogo. I partiti progressisti ne dovrebbero fare bandiera. E se no le persone devono tornare in piazza.

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