Quanto durerà il lock down e il taglio degli aiuti per le famiglie con disabili?

7 Maggio 2020
Sanità e Sociale

L’emergenza Corona Virus ha colpito molto duramente le persone più fragili, e tra queste i disabili che sono attualmente in lock down.

Ho scritto e condiviso con i colleghi una lettera indirizzata agli assessori Elena Donazzan e Manuela Lanzarin.

 

Emerge un quadro di crescente disagio tra le famiglie con persone disabili: sia sul fronte della gestione delle urgenze sociali, che per quanto concerne l’apprendimento scolastico.

Per questo ho inoltrato agli assessorati competenti una lettera che richiede interventi su 4 punti, condivisi con i colleghi Azzalin, Bartelle, Ruzzante e Zottis.

Anzitutto una grave denuncia: venga immediatamente revocata l’enorme ingiustizia che stanno subendo i pazienti in ADIMED, assistenza domiciliare integrata medica. La Regione ha sospeso la fornitura gratuita di farmaci di fascia C e fascia A.

Ora quindi queste famiglie, già schiacciate da enormi costi per la gestione della quotidianità e magari, in questo periodo, subiscono anche gli effetti economici della crisi da Coronavirus, si trovano a dover pagare per accedere a farmaci, integratori o pomate topiche che fino allo scorso mese erano gratuite proprio perchè necessarie, non rinunciabili, per alleviare dolori e difficoltà sanitarie dei propri parenti malati.

 

Occorre una risposta immediata

L’emergenza Covid-19 non può aumentare le difficoltà economiche e sociali di famiglie già messe a dura prova! Per questo riteniamo inderogabile dare risposte anche per la gestione di Scuola, Terapie e Attività Diurne. Come?

  • Attivando un tavolo per la definizione di iniziative e linee guida concernenti la gestione delle attività scolastiche, (anche dedicate e a domicilio), per studenti con disabilità o con esigenze speciali di apprendimento.
  • Chiedendo risposte alle moltissime famiglie e associazioni che ci contattano tutti i giorni chiedendo vengano definite le linee guida per la riapertura dei CEOD, ma esortando la Regione a farlo assieme agli Enti gestori dei Servizi Diurni per Disabili, per non disperdere energie e dare istruzioni adeguate alle esigenze di chi deve ripartire.
  • Chiediamo inoltre la riattivazione delle attività terapeutiche (come ad esempio logopedia e psicomotricità), necessarie per consentire la continuità terapeutica  che ha consentito a moltissimi il raggiungimento di importanti risultati: aiutiamo le persone con disabilità o esigenze specifiche a non perdere i progressi fatti.
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