Ragazzo vicentino abusato: la Regione rifiutò i centri dedicati alle persone LGBT+, li riproporrò in Bilancio.
Vanno intensificate le strutture dedicate al sostengo di persone che subiscono violenza, fisica e psicologica.
Ma il nocciolo della questione rimane la prevenzione.
Lo scorso anno, in sede di Bilancio, presentai in Consiglio regionale un emendamento al Collegato alla legge di stabilità per l’istituzione in Veneto di Centri antiviolenza di Orientamento sessuale (C.A.O.S.).
Nello specifico la proposta prevedeva che la Regione del Veneto coordinasse e sostenesse la costituzione da parte di enti locali, singoli o associati, associazioni e organizzazioni operanti nel settore che abbiano maturato esperienze e competenze specifiche, di Centri antiviolenza di orientamento sessuale (C.A.O.S) ai fini della prevenzione e la presa in carico di vittime di violenza contro le persone lgbt+.
Il servizio includeva: un numero di emergenza presidiato da operatori formati e qualificati, una struttura di protezione 24 ore su 24, attraverso la reperibilità di operatori formati per la prima accoglienza e la protezione in casi di emergenza e sportelli di supporto psicologico, legale, di orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa.
L’emendamento fu respinto dall’attuale maggioranza in Consiglio.
Purtroppo nel corso del 2022 non sono mancati episodi, dal caso Cloe alla triste vicenda del ragazzo vicentino, che testimoniano quanto siano necessari centri capaci di fornire supporto alle vittime di violenza, anche domestica, che talvolta non trovano supporto in altri centri anti-violenza.
Preso atto della necessità crescente, riproporrò anche quest’anno la proposta in Consiglio regionale, sperando che anche i colleghi abbiano nel frattempo preso atto delle difficoltà che queste vittime sono costrette ad affrontare.
La Regione deve garantire il superamento di ogni ostacolo che impedisca alle vittime di violenza di accedere a un servizio di assistenza e supporto che dovrebbe essere elementare. Inoltre, va segnalato quanto poco si investa in prevenzione, soprattutto tra i più giovani.
Dobbiamo cambiare rotta.
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