Salute mentale: la Giunta Zaia in realtà fa pagare di più Comuni e famiglie! Alzata la quota sociale.
Anche la Conferenza delle Autonomie locali, in sede di parere sulla manovra regionale di bilancio 2024-2026, non ha potuto fare a meno di notare la macroscopica esiguità delle risorse destinate alla copertura della quota della retta a carico delle persone con disabilità psichiatrica e delle loro famiglie per interventi terapeutici e riabilitativi.
Ma la situazione è ancora più grave: ciò che stupisce non sono tanto le poche risorse finanziarie destinate alla salute mentale, cosa cui questa Giunta è avvezza, ma il tentativo fatto con l’articolo 2 del collegato alla legge di stabilità regionale per il 2024 di narrare l’intervento regionale come fosse di carattere salvifico, quando in realtà non fa che aumentare la quota sociale che dovranno pagare comuni e famiglie, passandola dal 40 al 50%.
Dobbiamo infatti ricordare che dal 2018 e fino al 2022, e le delibere di Giunta stanno lì a dimostrarlo, la quota a carico della regione era del 60 % mentre quella c.d sociale, a carico di Comuni e famiglie, era del 40%.
Con un’ improvvisa giravolta, venendo peraltro meno agli impegni che l’Assessore aveva preso in passato dopo le lotte svolte dalla minoranza assieme alle associazioni, si stabilisce di applicare in modo ligio e rigidissimo il DPCM sui LEA: prevede che gli assisti e le famiglie dovranno adesso sostenere il 60 % della spesa, ridotte al 50% per effetto dei 2.500.000,00 euro stanziati dalla Regione.
Questo improvviso e inaspettato ritirarsi della Giunta Zaia, fatto passare per intervento sociale di elevata caratura, è forse effetto dei diktat del Ministero della Salute del governo Meloni, che di suo, nella propria manovra di bilancio, ha deciso di fare morire la sanità pubblica, come pure rilevato da Anao-Assomed.
Nel corso dell’esame della manovra di bilancio chiederemo ulteriori spiegazioni e l’aumento delle risorse, perché così non ci siano affatto.
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