Schio, Centro Salute Mentale – Penalizzato un territorio e i suoi cittadini

25 Giugno 2019
Sanità e Sociale

Schio e il trasferimento del Centro di Salute Mentale (CSM). Una grave penalizzazione per l’utenza: la Regione garantisca il personale e i servizi sul territorio.

 

Da lunedì prossimo Schio rimarrà senza quei servizi che da 30 anni venivano offerti attraverso il CSM. Nonostante le rassicurazioni iniziali, osservando lo sviluppo dell’organizzazione dei servizi socio sanitari nell’area pedemontana e quanto definito nel piano aziendale del 2017, temiamo fortemente che il trasferimento a Thiene, motivato dalla mancanza di personale specializzato, rischi di non essere temporaneo per l’estate, bensì definitivo. Tutto questo con grave danno per l’utenza.

 

Sulla presa di posizione abbiamo presentato un’interrogazione.

Parliamo di una struttura che fornisce servizi LEA e visita 1.500 persone all’anno, con problemi psichiatrici anche molto gravi. Una realtà che rappresenta dunque un supporto indispensabile nel territorio per molti pazienti in gravi difficoltà sia di salute che, spesso, economiche.

E’ da molto tempo che il CSM di Schio, ma anche quello di Thiene, sono in sofferenza per l’esiguità del personale: un accorpamento territoriale del servizio è destinato dunque a non risolvere il problema bensì rischia di ingigantirlo. Non solo: questa scelta contrasta in pieno con gli orientamenti di fissati nell’aprile scorso con l’approvazione delle linee guida dei piani di zona dei servizi sociali e sociosanitari, che puntano su reti di aiuto capillari.

 

Ed evidenziando che gli stessi psichiatri veneti hanno recentemente denunciato un processo di centralizzazione e di snellimento di organico che, negli ultimi 5 anni, ha visto un taglio di 16 primari e 300 operatori.

 

Nell’interrogazione,  una serie di domande alla Giunta regionale come:

Quali garanzie vi sono circa la temporaneità del trasferimento dei servizi garantiti dal Centro di salute mentale di Schio?

Quali forme di sostegno economico verranno garantire agli utenti gravemente penalizzati dal suddetto trasferimento?

Quali azioni ha intenzione di mettere in atto per un adeguato rafforzamento del personale impiegato nei Centri di salute mentale del Veneto?

 

Attenderemo le risposte della Giunta, che spero giunga prima della fine dell’estate, col servizio riattivato!

 

 

(Dal comunicato congiunto con i consiglieri Fracasso -PD- e Ruzzante -Leu-)

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