Ulss 8: siamo alla dis-continuità assistenziale. Serve un cambio di rotta.
Registro nell’Area berica un consistente aumento di disservizi che penalizzano notevolmente i cittadini.
Dopo la chiusura della sede di continuità assistenziale di Montegalda (Vi), i pazienti dei comuni di competenza sono stati dirottati in parte a Noventa Vicentina e i restanti a Torri di Quartesolo, salvo poi decidere, dopo soli 3 mesi, la chiusura anche di quest’ultima.
A tutto ciò si aggiunge la carenza di personale nelle strutture, come nel caso di Noventa Vicentina dove, a fronte di un previsto aggravio di poltre 8.000 pazienti, l’organico è stato rafforzato con un solo medico operativo per soli 5 turni al mese.
Alla questione della carenza di medici di base si era risposto con l’attivazione di un presidio guardia medica diurna, ma è del tutto effimero ricordare come tale soluzione si sia dimostrata in breve tempo insoddisfacente.
Il bisogno assistenziale da parte dei cittadini non si è ridimensionato, anzi è accresciuto, per questo ritengo assolutamente condivisibili le frustrazioni provate e il disappunto espresso dai cittadini.
Ho quindi presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere all’assessora alla sanità e al sociale se non ritenga necessario e urgente rivedere l’attuale assetto o quantomeno predisporre un adeguamento dell’organico.
Inoltre il personale medico di base non può essere ridotto a mero erogatore di prestazioni, ma deve poter partecipare alla progettazione dell’assistenza ai cittadini dell’area interessata.
Siamo in presenza di una vera e propria ‘dis-continuità’ territoriale.
E’ un bene che arrivi un nuovo medico di base a partire da agosto a Noventa, ma questo purtroppo non basta a risolvere una questione molto più articolata, mancando attualmente all’appello almeno sei medici di base nell’area.
Per questo è urgente sostenere le proposte dei sindaci dell’Area berica che ormai da un anno mediano per la creazione di una medicina di gruppo.
La situazione è davvero difficile e servono misure straordinarie, come spazi adeguati e connessi ai servizi ambulatoriali ed ospedalieri, questo anche per riuscire ad attrarre nuovi medici nell’area.
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