Grafica Veneta: la collettività regionale è parte lesa!
Alla luce dei rapporti tra la politica regionale e l’azienda sottoposta ad indagine, La Giunta regionale non può non pensare a iniziative sia a tutela dell’immagine sia di carattere preventivo a tutela di tutti i lavoratori.
Nel rispetto delle indagini in corso e delle garanzie giudiziarie previste, rimango basita per la gravità delle accuse che hanno condotto addirittura all’arresto l’amministratore delegato e il responsabile sicurezza di Grafica Veneta in provincia di Padova.
Una azienda di fama internazionale che, come ha ricordato anche il Pubblico Ministero, da una parte si è dimostrata per anni sensibile ai temi sociali, dall’altra ha agito in modo irrispettoso non solo dei diritti dei lavoratori ma anche del genere umano.
Inoltre non possiamo dimenticare il legame diretto tra l’azienda e la campagna elettorale per le elezioni regionali del Presidente di Giunta Luca Zaia, il quale ha più volte lodato pubblicamente Grafica Veneta anche per aver fornito 2 milioni di mascherine in piena pandemia alla Regione Veneto con tanto di ringraziamento ufficiale da parte del Presidente della Giunta.
Quella di Grafica Veneta sembra una vera azione di ethics washing.
In attesa che le indagini facciano il loro corso individuando tutte le responsabilità del caso, è opportuno che la Regione valuti tutti gli strumenti idonei a tutela della propria immagine e della qualità del lavoro in Veneto, in linea con lo Statuto regionale.
Per questo ho presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere quali iniziative, anche di carattere giudiziario, intenda intraprendere la Giunta alla luce delle gravi accuse rivolte dagli inquirenti ai manager dell’azienda.
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