Multinazionale chiude a Verona. Solidarietà ai lavoratori
Siamo profondamente preoccupati per la chiusura dello stabilimento della multinazionale SEBA (Sunlight European Battery Assembly srl) di Colognola ai Colli, in provincia di Verona. La comunicazione, avvenuta via pec, rappresenta un duro colpo per 80 lavoratrici e lavoratori, oltre che per le loro famiglie e il territorio.
Assieme al consigliere regionale di Europa Verde, Renzo Masolo, ho espresso solidarietà e sostegno ai lavoratori oggi in sciopero. È inaccettabile che, come denunciato dalle organizzazioni sindacali, l’azienda intenda procedere con il licenziamento collettivo. Per giunta, precludendo qualsiasi azione difensiva a tutela dei posti di lavoro, come l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
Il tutto, nonostante il prevedibile impatto sociale ed economico sul territorio. Un atteggiamento che non trova giustificazione e che le istituzioni non possono ignorare.
Siamo dalla parte di lavoratrici e ai lavoratori, comprendiamo e condividiamo la loro rabbia e frustrazione per quanto stanno subendo. Un caso assolutamente non isolato nella nostra regione dove, per l’ennesima volta, si ripete la logica da shopping commerciale.
Siamo di fronte all’ennesima multinazionale straniera che sfruttano il know-how e l’efficienza del nostro tessuto economico, per poi andarsene a stomaco pieno. Sunlight ha deciso di spostare la produzione in Germania per mere logiche di profitto. Manca totalmente quella responsabilità sociale su cui dovrebbero reggersi i rapporti tra soggetti produttivi in Europa.
Renzo Masolo ha presentato un’interrogazione regionale, perché le lavoratrici e i lavoratori si attendono un atteggiamento più incisivo da parte della Regione. Non possiamo essere spettatori passivi.
Serve una regolamentazione unica a livello europeo per il mercato del lavoro e il diritto del lavoro. I lavoratori italiani non devono essere messi contro i lavoratori tedeschi, altrimenti corriamo il rischio di un’Unione Europea sempre più divisa.
Lo ribadisco: i lavoratori devono essere tutelati a livello europeo. Continueremo a chiedere alle istituzioni locali, nazionali ed europee di garantire la protezione dei lavoratori. Vanno trovate soluzioni adeguate per rilanciare il nostro tessuto economico e sociale.
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