Agricoltura ai tempi del Coronavirus – Le misure regionali necessarie
“Anche la Regione faccia la propria parte per aiutare le imprese agricole”
Lettera aperta all’assessore Giuseppe Pan per stimolare alcune azioni urgenti e mirate, da parte dei dirigenti regionali
Anche la Regione può fare la propria parte dopo che il Governo ha messo sul piatto i primi 25 miliardi di aiuti alle imprese, per questo ho scritto una lettera all’assessore all’Agrigoltura Giuseppe Pan.
Dall’inizio della crisi non abbiamo mai avuto un atteggiamento di sterile critica, ma di fattiva collaborazione, e se l’assessore e i suoi dirigenti ci ascolteranno, saremo in grado di far superare in maniera meno dolorosa questa crisi ai nostri imprenditori agricoli.
Ho elencato in una lettera all’assessore Giuseppe Pan una serie di provvedimenti che si possono prendere sin da subito per carburante agricolo, operazioni sui bandi e le scadenze, sovvenzioni al settore lattiero caseario e patentini fitosanitari.
Qui di seguito il testo della lettera inviata all’assessore Giuseppe Pan:
Gent.mo Assessore Giuseppe Pan,
con lo spirito collaborativo che l’emergenza Covid-19 richiede a tutti i livelli
istituzionali, sottopongo alla Sua attenzione una serie di istanze e richieste di
chiarimento che emergono dal dialogo con numerose imprese agricole o di filiera e dalla mia esperienza professionale diretta.
· Bandi e scadenze: ferma restando la DGR 497/2020 (concernente una
proroga di mesi sei ai termini di presentazione di tutte le domande di
pagamento e saldo delle operazioni relative alle misure promosse dalle
DGR 989/2017, 2112/2017, 736/2018, 1940/2018, 650/2019, 835/2019,
836/2019 e bandi misura 19 per i GAL, con DGR 1547/ 2016), resta
l’incognita su come si intenda procedere con le vicine scadenze dei
Bandi regionali, in questo caso inerenti al Piano di Sviluppo Rurale,
per la cui domanda sono necessari autorizzazioni amministrative o dati (es.
Computi Metrici) di difficile definizione da parte dei professionisti, molti
dei quali non considerati strategici dal DPCM relativo alla sospensione
d’emergenza delle attività lavorative, e tanto più dai Comuni, ora
prioritariamente impegnati in complesse operazioni d’assistenza ai
cittadini.
Appare dunque necessario un rinvio delle suddette scadenze per un
periodo di almeno 3 mesi.
· Gasolio agricolo: in altre Regioni, come ad esempio in Emilia Romagna, sono state attivate procedure semplificate per l’autorizzazione alla consegna di gasolio alle imprese agricole. E’ urgente superare il
problema della firma elettronica, prevedendo strumenti alternativi quali
l’indirizzo di posta elettronica certificata e consentendo, quindi, la
riduzione di vincoli burocratici e rischio contagio a causa degli evitabili
contatti professionali all’interno dei CAA. La fornitura di carburante
non può attendere, vista l’epoca di intensa attività di semina e
piantumazione.
· Patentino fitosanitario: in caso di scadenze ravvicinate, come si intende gestire l’aggiornamento degli utilizzatori professionali di PF? Sarebbe necessaria la proroga delle autorizzazioni esistenti, considerando anche la difficoltà di un pronto recupero dei corsi di aggiornamento nel periodo immediatamente successivo alla conclusione delle restrizioni emergenziali.
· Settore Lattiero Caseario: parallelamente alle sovvenzioni che si
intendono predisporre a livello ministeriale, Le chiedo di riproporre, con
fondi della Regione Veneto, iniziative simili o integrative per:
✅ l’acquisto del prodotto per scopi sociali, creando sinergie con il terzo
settore veneto;
✅ lo stanziamento di fondi a sostegno dei produttori che riescono a ridurre,
ove necessario, la produzione (-2% a +1cent./l di latte);
✅ la promozione di compensazioni IVA sia per il settore latte che per quello
della carne, viste le ripercussioni che, a cascata, subirà anche questa filiera;
✅ la sollecitazione presso il MIPAAF di un confronto con le realtà di
trasformazione del latte tramite processo di polverizzazione (Ferrero e
Inalpi) per la gestione delle eccedenze di prodotto ed in modo d’evitarne
lo spreco.
• Settore Florovivaistico: pur riconoscendo l’urgenza sanitaria e sociale in
atto, gli operatori del comparto vivono il momento con forte apprensione
poichè è proprio questo il periodo dell’anno nel quale si realizzano le
maggiori entrate utili per reggere complessivamente il bilancio economico
della loro attività. Come molte altre realtà, non possono rinunciare al
personale perché alcune lavorazioni sono indispensabili, ma il blocco delle
vendite anche solo per poche settimane, costringerà loro a gettare centinaia
di migliaia di piante. E ciò è ribadito anche da quelle aziende che,
diversificando, oggi debbono anche rimandare lavori di ristrutturazione e
gestione del verde a causa di alcune incertezze riguardo agli spostamenti e
dell’indisponibilità di luoghi di ristoro in caso di trasferte, tali da indurre a
rimandare o rinunciare a molte commesse. Non chiedono particolari
azioni, quanto la consapevolezza delle difficoltà di settore da parte di chi
ha responsabilità politico-istituzionale.
RingraziandoLa per l’attenzione e sperando in una Sua cortese risposta, auguro buon lavoro.
Cristina Guarda
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