Oggi vi voglio condividere la lettera del presidente del Codacons Veneto, dove trovo tutte le mie preoccupazioni e delle giuste osservazioni sui rischi che ci sono stati accollati se il progetto è un buco nell’acqua! Si poteva fare diversamente? Certo ma la maggioranza ha scelto questa strada e la responsabilità, ora, stà tutta sulle loro spalle.
Quindi riepilogando possiamo dire che alla notizia “La Pedemontana è finalmente finanziata totalmente” (corretto sarebbe dire che fondi esteri l’hanno acquistata), il codacons richiede urgentemente le stesse cose che noi da inizio anno chiediamo: IL RISCHIO D’IMPRESA CHE GRAZIE A ZAIA E’ A CARICO DELLA REGIONE CI COSTRINGERA’ A RIMANERE AL CAPPIO DELLA PEDEMONTANA!
Mentre i fondi esteri, come già sta capitando per il nosocomio di Santorso, fanno i soldi sulle spalle di cittadini che pagano nel vedere il territorio “occupato” e sventrato e pagheranno conti salati per spostarsi sulla superstrada a pagamento!
Il discorso è:
- SEMPRE MENO TRASPARENZA: non esiste nemmeno più un sito dove vedere i passaggi in chiarezza! Prima, quando la gestiva lo stato, almeno c’era!;
- SEMPRE MENO CONVENIENZA: il governatore Zaia fa del male a tutti i veneti destinando tutte le presenti (e future) risorse per salvare un mega consorzio che gioca al ribasso sui costi, sui materiali e quindi sulla qualità ma presenta conti altissimi per farsi pagare dal pubblico anche quando non dovrebbe!
- SEMPRE MENO SOLDI PER I VENETI: non abbiamo più risorse in bilancio per sostenere progetti di innovazione, progetti per i giovani, per l’ambiente, per l’acqua, per anziani o disabili. Tutto se lo prende la Pedemontana.
Ci rimane solo l’ordinaria amministrazione!
Qui sotto la lettera del presidente dell’Associazione dei Consumatori del CODACONS Veneto
“Ill.mo Presidente del Consiglio Regione Veneto dott. Roberto Ciambetti
Pregiatissimi Consiglieri e Consigliere
p.c. Al Presidente della Giunta Regione Veneto dott. Luca Zaia
Trova conferma stampa sulla odierna che sarebbe stata “perfezionata con successo” l’emissione del bond e che le risorse sono a disposizione per proseguire i lavori della Pedemontana.
Al riguardo si trasmette in calce l’ultimo nostro esposto alla Procura della Repubblica di Venezia nel quale solleviamo l’esigenza di verificare la correttezza delle informazioni diffuse in merito al “Bond” e se si ravvisi turbativa.
Con lo stesso esposto richiamavamo l’allerta anche su quanto ribadito dal Presidente della Giunta dott. Luca Zaia, che “la Regione pagherà un canone di disponibilità, ma diverrà titolare degli incassi da pedaggio”.
Questa affermazione conferma che il rischio di impresa della Pedemontana è portato in capo alla Regione rovesciando ab imis la ratio della finanza di progetto. E non si tratta di un rischio da poco!
La previsione presa a base del piano industriale è quella elaborata dalla Area Engenering società r.l di San Donà, che prevede un flusso di veicoli circa doppio rispetto a quello ipotizzato secondo criteri europei.
E proprio questa non adeguata attendibilità dei dati sul flusso avrebbe indotto CDP e B.E.I. a desistere dal finanziare l’opera. Nell’ipotesi quindi che il flusso sia la metà di quello previsto nel piano industriale….avremmo un riduzione dei ricavi da pedaggio di circa il 50% vale a dire, rispetto all’ammontare del canone di disponibilità, una differenza negativa di circa 70 milioni di euro.
Tali importo (non entriamo nel merito dell’I.V.A.onere non ancora chiarito e di probabile pertinenza) peserebbe sulle finanze della Regione che vedrebbe ridursi teoricamente a zero le risorse di bilancio libere dai vincoli di destinazione.
Per fortuna il Referendum sull’Autonomia è stato fatto…in futuro non ci sarebbero state risorse.
Auspicando che si mantenga l’attuale tasso di natalità…ogni nato in Veneto, per i prossimi 39 anni, troverà come benvenuto il carbone rappresentato da un debito di 2.500 euro: è già impopolare mettere le mani nelle tasche dei veneti, pare ancor più grave nella culla!
Con l’occasione vogliamo ribadire la nostra attenzione al miglioramento della viabilità enll’area interessata dalla Pedemontana.
Per la tuela dell’ambiente e per il miglior utilizzo delle denaro pubblico spendiamo un’autorevolezza che deriva dalle nostre prese di posizione anche recenti. Siamo stati contrari al MOSE…e purtroppo avevamo ragione. Siamo stati contro il devastante progetto della Sublagunare (una metropolitana sott’acqua a Venezia!)….e lì siamo stati ascoltati ed abbiamo prevenuto un altro bagno di sangue per le risorse pubbliche. In quelle circostanze veniamo scherniti di essere del partito del NO, del NON Fare, ribadiamo di essere al contrario del partito del SI’, del Fare per il bene comune,
QUANTO SOPRA PREMESSO SI CHIEDE
1) di conoscere se nel Bilancio in fase di esame sia previsto tale rischio, se sì, di chi la responsabilità di voto o di decisione;
2) quali cautele sono previste nell’ipotesi di accoglimento del ricorso al TAR presentato dalla scrivente associazione ad adiuvandum;
3) se il Consiglio abbia preso atto del mancato riscontro alle censure e mancate risposte a decisive richieste di chiarimento di cui nota della Corte dei Conti del 10 maggio 2017;
4) quali garanzie tutelino la Regione rispetto all’emergere di eventuali inadeguatezza e irregolarità dell’attuale concessionario;
5) quali iniziative intende intraprendere il ConsiglioRegionale in merito ai punti da 1 a 5 richiamati nell’esposto alla Corte dei Conti in calce.
Il rischio di replicare in Veneto il disastro dell’Autostrada Pedemontana lombarda Spa dovrebbe allertare ed sollecitare un confronto con le associazione di tutela dei consumatori.
A riguardo chiediamo di essere auditi nei modi e tempi ritenuti opportuni, auspicando tempestività rispetto alla prospettiva che divenga sempre più costoso porre rimedio alle catastrofiche previsioni.
A disposizione per ogni ulteriore precisazione cogliamo l’occasione per porgere i più distinti saluti.
Presidente Codacons Veneto”
E voi cosa ne pensate? scrivimi@cristinaguarda.it
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