Discarica Sorgà: area di pregio a rischio per mancate verifiche della Regione.
Il caso discarica di rifiuti speciali a Sorgà, in piena area di produzioni agricole di pregio, è finito anche sulla TV nazionale facendo emergere ciò che, mediante interrogazioni e mozioni, io ed altri colleghi abbiamo cercato di far trasparire in questi anni.
Abbiamo espresso dubbi sulla concessione di quella discarica, e al contempo preso atto di uno scarso interesse da parte dei politici veronesi di Lega, FdI e FIi , che nulla hanno fatto a tutela della agricoltura locale e della sicurezza delle acque.
Io, i cittadini e gli amministratori locali non ci stiamo!
C’era una volta il Vialone nano?
Verrebbe da chiederselo, vista la scellerata decisione, da parte della Regione, di concedere la realizzazione di una mega discarica a Sorgà (Vr), dove verrebbe conferito circa il 40% del car fluff nazionale.
Parliamo di scarti da autoveicoli altamente inquinanti che rischiano di rendere il Vialone nano un solo ricordo per i nostri palati.
Per fortuna il TAR del Veneto ha sospeso la concessione.
Questo è la dimostrazione che la protesta della Amministrazione di Sorgà e dei cittadini dell’area non è campata in aria.
Al contrario, il nulla osta concesso ai privati da parte della Regione sembra essere campato esclusivamente sulle valutazioni fornite da parte di chi ha interesse a realizzare quella mega discarica, nella capitale del Vialone.
Zaia venga con me a testare la reale profondità della falda su cui si regge l’economia di quell’area che tutta Europa ci invidia.
Lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici sotterranei dovrebbe essere verificato dalla stessa Regione, non può attendere che spetti a un piccolo Comune dimostrare che quanto indicato da una azienda privata non corrisponde al vero.
Così come non può attendersi che sia l’Amministrazione comunale a ricoprire buona parte di quei 5,7 milioni di euro necessari a adeguare il percorso stradale sul quale confluirebbero i mezzi pesanti diretti alla discarica.
Sulla questione presentai una mozione in Consiglio regionale a tutela della produzione tipica, supportata dai colleghi di opposizione e bocciata dalla maggioranza.
Insomma, sembrerebbe una farsa pensare che lo stesso Consiglio regionale che ha approvato una legge per la valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta dichiari guerra al Vialone nano, ma purtroppo la realtà supera la fantasia.
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