Fusione dei Comuni: voto o non voto? – Modifica della legge regionale

21 Gennaio 2020
Territorio

Il Consiglio regionale modifica la Legge regionale per le Fusioni dei Comuni: hanno reintrodotto il Quorum.

Non ho affatto condiviso questa scelta e vi spiego il perchè.

La percentuale media di affluenza al voto è pari al 60% degli aventi diritto.

Quando è previsto un quorum del 50% per la validità di un referendum, l’astensione di una minoranza di chi normalmente si reca alle urne è sufficiente per frustrare la volontà della maggioranza dei votanti.

Per questo motivo, nel 2013, la previsione del quorum per i referendum relativi alle fusioni tra Comuni era stata eliminata dall’ordinamento regionale. Non a caso l’art. 12 dello Statuto Regionale prevede proprio che la Regione incentivi le fusioni tra Comuni.


Per questo ho supportato la richiesta di ritornare a NON prevedere un Quorum.

Una proposta purtroppo per nulla condivisa dalla maggioranza che, 8 anni dopo, dimostra di non avere le idee chiare e di navigare a vista, a seconda del trend e delle urgenze espresse dalla propria base partitica.

Vorrei che il percorso referendario potesse non rimanere impigliato nella logica della non partecipazione, rischiosa anticamera dell’astensione non sporadica ma sistematica.

Deve essere prioritario stimolare la discussione tra favorevoli e contrari, facendoli partire con le stesse armi. Non dando ai “no” la scappatoia di usare l’abitudine all’astensione del 40% dei cittadini.

Insomma, anche se l’approvazione dell’emendamento che introduce alcune deroghe va vista con favore, il giudizio complessivo sulla norma approvata oggi in consiglio rimane contrario e infatti il nostro voto è stato negativo.

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7 risposte a “Fusione dei Comuni: voto o non voto? – Modifica della legge regionale”

  1. Democrazia e’ partecipazione…un popolo vivo, appassionato, informato ,sarebbe un cuore pulsante x il paese…ma l’affarismo, il poltronismo, il fare politica sulle spalle dei cittadini, non mira a questo, purtroppo..meglio calare le decisioni dall’alto..

  2. Concordo con il tuo pensiero. Il diritto al voto conquistato dovrebbe essere un dovere, almeno morale, di non permettere ad altri di scegliere per te. In materie come queste poi sono convinto che non ci vuole il quorum per cui se uno vuole che passi il suo pensiero va a votare.

  3. Condivido a pieno le tue riflessioni. Quando si ha il diritto e la responsabilità di voto, si vota punto e basta. Che sia a favore o che sia contrario. L’astensione in fase di voto non è da confondersi con l’astensione al voto, che proprio non la concepisco e quindi il quorum la trovo una forma discriminatoria nei confronti di chi ha un senso civico.

  4. Buongiorno Consigliere. La ringrazio per questa proposta che trovo assolutamente importante. Però la estendere anche alla divisione tra comuni e non solo alla fusione. Ad esempio Venezia con Mestre! Quando le condizioni economiche culturali e sociali sono tali da rendere necessaria una fusione a volte le stesse condizioni rendono necessaria la divisione al fine di poter gestire meglio e con più attenzione i problemi dei singoli territori. Parlo di Venezia perché riguarda la realtà più vicina a me… Fragile e svuotata di qualsiasi venezianita’! Mestre incubatorio di speculazioni edilizie… Venezia fonte di finanziamenti internazionali che non vengono investiti sul proprio territorio. Grazie per l’impegno. Cordialità

  5. Un referendum deve essere importante, fondere i comuni, tradizioni amministrative centenarie, è una grande azione e trovo giusto che sia una maggioranza importante a decidere, non una minoranza che come al solito decide per gli altri per me bene il quorum

  6. Concordo sulle argomentazioni contrarie all’introduzione del quorum. Incentivano ed allargano la non partecipazione a decisioni pregnanti, lasciando viceversa campo a sterili e tossiche lamentazioni/denigrazioni, già pervasive e che non risolvono problemi.

  7. Sono pienamente d’accordo. Chi non vota causa il malessere della democrazia. Per me, una volta raggiunte le firme per la consultazione basta e avanza qualsiasi percentuale.

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