Il gioco d’azzardo: verso l’Art. 41 della Costituzione tra logica, ombre e vicoli ciechi.
Siamo chiari: politica e istituzioni hanno competenze e responsabilità ben chiare sul gioco d’azzardo, ognuno per il proprio livello istituzionale competente.
Competenze e Responsabilità
I Governi intervengono consentendo l’azzardo per mezzo delle concessioni: a prescindere dallo schieramento, destra e sinistra hanno avuto e continuano ad avere la più grande responsabilità, quella di averlo legalizzato fin dagli anni novanta e, successivamente, anche nelle sue forme online.
Affianco ci possono essere le istituzioni regionali, decisive nell’azione di prevenzione e nella definizione di vincoli agli esercizi, anche quelli esistenti.
Mentre i Comuni, con il loro potere amministrativo, possono intervenire con regolamenti speciali per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Queste sono, a grandi linee, le diverse responsabilità necessarie per capire quanto ogni istituzione, Veneto compreso, può fare per rispettare il proprio mandato: la tutela preventiva della salute e della serenità dei cittadini del proprio territorio.
L’art.41 della Costituzione – L’iniziativa economica privata e la dignità umana
“L’iniziativa economica privata è libera” questo è la prima parte dell’articolo della nostra costituzione, a cui le lobbies si aggrappano e contrastano l’azione di prevenzione ricercata da molti Comuni e alcune Regioni.
Dobbiamo ricordarci, però, che l’articolo prosegue affermando che l’attività d’impresa “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”: i padri e le madri costituenti hanno dimostrato profonda lungimiranza.
Se la dignità umana non avesse prevalso sull’iniziativa economica, oggi in Italia produrremmo ancora mine antiuomo. Per questo la politica, di ogni partito, deve fare scelte molto determinate e chiare su temi sensibili come questo, che fanno emergere l’urgenza sociale o addirittura umanitaria, il diritto alla vita, alla serenità di ogni uomo e ogni donna.
Evidentemente il caso Azzardo, anche se tecnicamente molto diverso dal caso di produzione di bombe, fa emergere l’enorme danno alla comunità causato da chi crede sia lecito ed etico guadagnare sulle spalle delle debolezze della gente, fino a portarle allo stremo e schiacciare l’intera famiglia nella morsa terribile di debiti e divisioni.
Quanti sono i costi per il recupero delle persone che con l’azzardo hanno perso tutto, libertà e dignità, a causa di una patologia che segna le persone per tutta la vita: per questo siamo in molti a domandarci come possano le istituzioni approvare leggi evidentemente anticostituzionali.
Ombre
I politici sono pienamente consapevoli del disagio sociale e devono fare una scelta: agire come burocrati o rispettare la propria funzione politica, alle volte chiamata ad osare pur di fare il bene della nostra Comunità. E’ una scelta netta, o bianco o nero.
Di fronte ai 6 milioni di euro spesi dai Veneti per l’azzardo, di fronte alle decine di migliaia di azzardo-patologici certificati, di fronte alle statistiche che parlano di un 80% di patologici sommersi e alle urla strazianti delle famiglie distrutte dalla dipendenza, come possiamo umanamente pensare che prioritario sia tutelare le attività imprenditoriali dell’azzardo?
In Veneto, la mancanza di determinazione su questo tema non porta a nulla di buono.
Lo abbiamo visto in regione del Veneto: un’ottima proposta di legge, nata dopo mesi di lavoro in V commissione, vanificata da una modifica della Giunta, avanzata il giorno prima della discussione in aula.
Il giorno del voto, i rappresentanti delle lobbies del gioco sono venuti a richiedere di votare la modifica, rientrante nelle loro proposte emendative.
Zaia ed i suoi, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia ed i gruppi di centro destra, si sono tirati vergognosamente indietro: hanno giustificato la scelta dicendo di non rischiare di spendere tempo e soldi per la difesa della legge di fronte alla Corte Costituzionale a causa dei ricorsi costantemente intentati da multinazionali e lobbisti contro amministratori e politici coraggiosi.
E’ questa motivazione che non riesco per nulla ad accettare: hanno sfidato la costituzione per la caccia, per l’autonomia, per i messaggi politici più utili all’elettore. Non se la sentono di fronte ad un dramma così grande? Inutile e vergognosa giustificazione.
Intanto, in un Veneto già saturo di punti di gioco, gli esercizi che hanno contribuito alla creazione di uno stato di emergenza sociale rimarranno dove sono, vicino a scuole, asili, centri per gli anziani e magari anche alle strutture sanitarie dove ci sono i centri di cura per le patologie.
Il risultato delle Lobbies del gioco.
E di sicuro i lobbisti dell’azzardo un risultato lo hanno ottenuto: garantire “l’esclusiva” agli esercizi in essere, quelli vicino ai luoghi sensibili, che non avranno concorrenza in futuro e l’occasione “unica” di essere i primi ad intercettare, ancora e ancora, giovani, adulti e anziani nel vortice mortale dell’azzardo.
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