Impianti di cremazione: “Bene stop ad autorizzazioni. Ma servono con urgenza criteri e piano di coordinamento”
Lo stop alle autorizzazione di nuovi impianti di cremazione è un passaggio positivo perché mette un freno ai rischi di speculazione selvaggia. Questa, come auspicavo, era tuttavia l’occasione propizia per iniziare a mettere sul tavolo i criteri per il piano regionale di coordinamento, provvedimento che è atteso da ben 15 anni.
Oggi è stato approvato un emendamento della maggioranza al Collegato alla legge di stabilità regionale 2017.
La situazione attuale in questo ambito è purtroppo caotica e richiede uno sforzo di definizione immediata dei contenuti da inserire nel piano stesso. Era questo il senso dell’emendamento che avevo presentato ma che è stato bocciato dall’aula.
Nelle scorse settimane ho presentato un progetto di legge su questa materia, una proposta costruita assieme ai tanti cittadini aderenti ai comitati territoriali che tengono sempre alta l’attenzione su questo tema. L’obiettivo è di introdurre criteri chiari, in grado di garantire l’effettiva sostenibilità e capacità degli impianti già realizzati e di regolamentare quelli futuri. Il tutto, evitando sovradimensionamenti e andando a tutelare l’ambiente, la salute e le casse comunali dalle rischiose conseguenze derivanti anche dalla formula del project financing.
In conclusione, assicuro che dedicherò la massima attenzione affinché si accelerino i tempi della redazione del piano di coordinamento, anche sulla scia di quanto è già stato approvato dalle Regioni Lombardia e Piemonte”.
Vi riporto qui, il link del Piano di Coordinamento del Piemonte che, al punto 6 “Criteri per la realizzazione e la gestione degli impianti di cremazione”, si possono leggere una analisi concreta della materia.
Se volete saperne di più contattatemi su scrivimi@cristinaguarda.it
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