Terme di Recoaro: i Cittadini le salvano dall’immobilismo della regione!
La Regione festeggia la ‘rinascita’ delle Terme di Recoaro, dimenticando le proprie responsabilità: vent’anni di gestione pubblica e direttori nominati dalla politica di maggioranza. Questo il mio commento all’indomani dell’inaugurazione della prima stagione con gestione locale privata.
Il turismo lo fa il territorio e chi ci abita, ecco perché vanno ringraziati i cittadini volontari che da due anni preparano e accudiscono le terme, e i privati locali che hanno costituito una società, la Terme di Recoaro spa, che possiamo tranquillamente definire “in house” per gestire il compendio.
Ma non si possono cancellare le responsabilità politiche della maggioranza: durante l’ultimo ventennio, le terme gestite dalla partecipata al 100% della regione, con presidenti e cda da lei nominati, non hanno mai realizzato nè il piano di rilancio nè investimenti, un comportamento scellerato che ha quasi azzerato le presenze turistiche.
Inoltre va ricordata la responsabilità nella confusione che si è creata dal 2015 a oggi: negli ultimi due anni, abbiamo visto prima il tentativo di vendita, fortunatamente deserta del compendio, poi il travagliato bando per l’assegnazione della gestione, inadeguato e sconveniente per chiunque. Per fortuna alla fine alla regione è rimasta solo l’ultima scelta percorribile: la strada del territorio, che avrebbe dovuto percorrere già nel 2015.
Già nel settembre 2015 (leggi qui la mia interrogazione), avevo chiesto chiarezza in merito ai progetti della Regione, poiché da tempo i cittadini attendevano notizie sull’opportunità di investire nel comparto, cosi come i dipendenti che sembravano garantiti dalla legge approvata in Consiglio nella passata legislatura per la gestione delle partecipate.
Tutte cose di cui la Regione si è sempre lavata le mani e sarà solo la benevolenza della nuova società, la Terme di Recoaro Spa, a garantirli a pochi anni dalla pensione.
Ora per il territorio non è una rinascita ma un nuovo inizio: tocca ai recoaresi mettersi in gioco di fronte ad una Regione che ha trascurato la qualità del servizio, e non ha favorito progetti di rilancio turistico delle terme e del territorio.
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