Turismo equestre – Due anni della Legge e nessun finanziamento a Bilancio 2020
La Regione è totalmente assente: a due anni dall’approvazione della legge non c’è un euro nel bilancio.
Fare leggi e non finanziarle non serve a niente, se non a sventolare una bandierina.
A quasi due anni dall’approvazione della legge sul turismo equestre mancano ancora le delibere attuative della Giunta e non c’è neanche un euro in bilancio, necessario anzitutto per la manutenzione degli anelli, indispensabile per la sicurezza di cavalli e cavalieri.
È questa l’efficienza veneta di cui si vantano Zaia e la Lega?
La situazione di stallo fa sorridere, perchè parliamo di un provvedimento licenziato nel 2018 in ‘zona Cesarini’, giusto in tempo per consentire la presentazione in pompa magna della Fieracavalli.
Ma se non gli si dà sostanza e attuazione ad una legge, resta un contenitore vuoto. Sono da sempre impegnata su questo fronte.
Già lo scorso anno la legge non aveva alcun finanziamento: venne inserito all’ultimo istante un mio emendamento con una base di 50mila euro per la manutenzione delle ippovie, preziosissima per la sicurezza di cavalli e persone. Tutto qua, nient’altro.
I percorsi del cuore dei cavalieri veneti non vengono realizzati perché la Regione non tira fuori un euro, dimostrando di non essere affatto disposta a sostenere la passione di tante persone e le opportunità che possono scaturire dal turismo a cavallo.
La legge dà ampi poteri di intervento alla Giunta: dalla formazione relative alle attività legate al comparto equestre alla concessione di contributi per la realizzazione e la manutenzione delle ippovie e agli enti locali, Pro loco e associazioni per la promozione del turismo equestre.
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